Mentre il debito delle famiglie sale, sono imminenti le cartelle esattoriali finora bloccate dal Covid-19. Giampiero Catone: “Ai rincari si aggiunge il fisco, Governo prenda atto delle difficoltà straordinarie”.
Giampiero Catone: “Piccole imprese realtà più esposte al rischio usura”
In uno scenario economico caratterizzato da inflazione e rincari delle materie prime, si profila nelle prossime settimane un nuovo duro colpo per cittadini e imprese. È recente infatti la notizia dello sblocco di ben 13 milioni di cartelle esattoriali finora rimaste nel cassetto dell’Agenzia delle Entrate a causa della pandemia. Sul tema è intervenuto Giampiero Catone con un editoriale pubblicato su “La Discussione”. Per il Direttore del quotidiano pensare che in un momento storico così delicato le famiglie italiane abbiano la forza di sostenere ulteriori spese è una pura “illusione”. Basti pensare che, alla fine del 2021, il debito delle famiglie ammontava a 574,8 miliardi, con +21,9 miliardi rispetto al 2020: “La politica e il nuovo Governo – scrive Giampiero Catone – dovranno prendere atto che le difficoltà sono straordinarie”. Complicazioni che si riflettono anche e soprattutto su migliaia di piccole imprese: “Secondo l’Ufficio studi della CGIA sono queste le realtà più esposte al rischio usura. Lo Stato – aggiunge – deve intervenire con massicce dosi di liquidità, altrimenti molte imprese cadranno prigioniere di fuorilegge”.
Giampiero Catone: “Condono? Necessario per ridare speranza verso il futuro”
Intanto il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate risulta zeppo di crediti cosiddetti inesigibili, sottolinea Giampiero Catone: “Oltre 900 miliardi di euro che nessun Governo riuscirà a riavere per le casse pubbliche. Il motivo è semplice: oltre ai grandi evasori e buchi economici creati da grandi aziende statali, si tratta di multe per piccoli importi, bollette a carico di persone che non sono più in vita, di imprese fallite, di cittadini che pur volendo non hanno risorse economiche per pagare”. Quali quindi le azioni da intraprendere per semplificare il fisco, ridurre le tasse e alzare la produttività? Per il Direttore de “La Discussione” bisogna anzitutto partire dal Sud, dove c’è bisogno di personalità politiche in grado di diffondere l’idea che la strada non è l’assistenzialismo ma lo sviluppo: “Il Centrodestra rifletta sul suo capitale umano e politico. Sviluppo e fisco hanno bisogno di persone competenti e che abbiano una sensibilità al dialogo e nel contempo che sappiano essere incisive”. Se finora il nuovo Governo sembra particolarmente attento al tema e le tregue fiscali ipotizzate rappresentano un segnale per cittadini e imprese, l’unica soluzione in grado di sortire gli effetti desiderati resta il condono tombale, conclude Giampiero Catone: “Sarà necessario azzerare il passato per ridare fiducia verso il futuro. Nel contempo sarà giusto e necessario che il Governo approvi nuove regole, realizzi un fisco che sappia essere tempestivo, semplice e giusto. Gli italiani non sono un popolo di evasori ma di cittadini e di imprese che pagano”.