Il Regno Unito sta spostando la sua attenzione a livello strategico-militare verso il Golfo Persico, per fare pressione sull’Iran, ma anche sulla Russia. A questo poco risulta ideale la posizione geografica e politica del Sultanato dell’Oman, che già concede all’esercito di Sua Maestà di utilizzare delle basi. Nel 2019 Londra aveva aperto la base navale del porto di Duqm, nella quale far attraccare le portaerei HMS Queen Elizabeth e HMS Prince of Wales. Ora, grazie agli accordi del cosiddetto progetto Khanjar, nella Ras Madrakah Joint Training Area la presenza britannica passerà annualmente da due a otto mesi, dando così la possibilità di effettuare più manovre e portare più materiale militare. Si svolgono ora le esercitazioni congiunte “Exercise Desert Khanjar 2022”, il primo dislocamento attivo e continuo delle forze britanniche dopo che è stata pubblicata la “strategia del Soldato Futuro”, il piano di attuazione della visione della cosiddetta “Global Britain” per una presenza di Londra più forte in tutto il mondo. Le esercitazioni “Musandam Fort 2022” si erano concluse poco prima del fischio di inizio delle partite dei Mondiali in Qatar: hanno coinvolto unità dei Marines britannici che hanno cooperato con le Forze di sicurezza di Musanda. Il ministro della Difesa Ben Wallace ha detto che nel 2023 verrà spostata dal Canada all’Oman un’importante centro di addestramento. Il nuovo primo ministro Rishi Sunak prosegue quindi sul percorso già tracciato dai suoi recenti predecessori, quello di far aumentare l’influenza britannica su questa zona del Medio Oriente sia a livello miltiare che commerciale e politico. Il Regno Unito è il secondo esportatore di armamenti verso l’Arabia Saudita.
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strumentipolitici.it la-gran-bretagna-trasforma-loman-nel-suo-hub-militare-del-golfo-persico