Carlo era figlio di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna, sposò Maria Amalia di Sassonia, donna innamorata dell’arte antica. I due diventati sovrani di Napoli , intrapresero nel regno una vera e proprio rivoluzione culturale. Carlo di Borbone, arrivò alla conquista del Regno a seguito della guerra di successione polacca. Dopo il conflitto si stabilì che la corona di Spagna dovesse essere separata dal Regno di Napoli, in quanto risultava troppo egemone rispetto alle altre potenze europee.
Carlo di Borbone arrivò a Napoli nel 1734, portando da Parma, come dote della cara madre la cosiddetta “Collezione Farnese” che costituisce il nucleo principale sia del Museo Archeologico di Napoli, il MANN che la Pinacoteca di Capodimonte. Collezione ricchissima e famosa nel mondo, pezzi inestimabili e unici come il famoso Ercole Farnese.
Oltre questa importante collezione, dopo pochi anni dall’arrivo del sovrano, iniziarono anche i primi ritrovamenti archeologici. Si narra che la regina Maria Amalia di Sassonia, tramite il Principe d'Elbeuf, viene a conoscenza di una città sepolta. il Principe d'Elbeuf, nel far scavare un pozzo nella sua tenuta di Portici, in località Resina, s’imbatté nel Teatro di Ercolano, cominciando a tirar fuori una serie di suppellettili, che lo stesso inviò in dono al papà di Maria Amalia.
Passano solo pochi anni dal suo insediamento, che già nel 1738 viene scoperta Ercolano, mentre nel 1748 viene alla luce anche Pompei. Sicuramente i due scavi archeologici e non solo fanno parte di un immenso patrimonio che si dischiude nella città di Partenope rendendola, oltre che per le bellezze naturali, una vera e propria Capitale della Cultura internazionale.
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