Napoli, si sa è una delle città più belle del mondo, fra le sue bellezze c’è quella di poter gustare un’ottima enogastronomia e a rappresentarla in primis c’è la pizza. Come poter gustare questo piatto tipico della città partenopea, lo scopriamo subito mangiando un’autentica, vera, gustosa e veramente buona pizza elaborata da Jessica De Vivo, in arte Mary Rose, nome della prima sua nipotina figlia del fratello e dato alla sua pizzeria che quest’anno ha partecipato pure alla nota manifestazione “Pizza Village”, svoltasi come sempre sul lungomare Caracciolo dove si è sempre più affermata negli anni giungendo alla sua decima edizione, festeggiata con la presenza di oltre un milione di presenze ed un forte aumento di stranieri. La giovane e dinamica pizzaiola, ha prodotto in nostra presenza alcuni tipi di pizza alle quali non abbiamo potuto fare altro che plaudire per la bontà che esprimevano con i loro profumi e con la perfezione del gusto. Ovviamente, per prima parliamo di una “Marinara” curata in tutti i sui particolari, che è la più significativa ed espressiva pizza per la valutazione di un pizzaiolo, ma Jessica ha voluto darci prova anche di altre specialità che è in grado di creare come la pizza “Napul’è” con cornicione ripieno di ricotta, al centro ragù e polpettine di carne, fior di latte, basilico e olio EVO, o anche la pizza “Cornettone Mary Rose” ripieno ai 4 formaggi, ricoperto di fior di latte, prosciutto crudo, rucola, scaglie di parmigiano, basilico e olio EVO e poi la “Pizza fritta completa” come vuole la tradizione con ricotta, cigoli, provola pomodoro, pepe e basilico. A tutto questo la pizzaiola dallo slogan ”A’ pizz è Femmena”, ha aggiunto un piatto di frittatine di maccheroni, opera della professionale produzione con la quale il fratello Carmine, rosticciere, riesce a mantenere vivo il nome della friggitoria napoletana. Un’altra tipicità che nella capitale della Campania è molto diffusa nelle pizzerie come nelle friggitorie e parlo di quelle tipiche come Fiorenzano o Pellone o la friggitoria Vomero di piazza Fuga, tanto per indicare tre zone della città partenopea, che sono quelle che ancora reggono insieme a poche altre, perchè tante altre esclusivamente produttrici dell’ autentico “cuoppo” riempito delle numerose bontà di zeppulelle, panzarott, scagliuozz, pall ‘e rise (rosse con sugo o in bianco), algh ‘e mare, sciurill e mulugnan, aimè col tempo sono venute a mancare per la chiusura di tanti templi dello street food che a Napoli si può dire trae le sue origini. Scopriamo ancor più chi è questa Jessica De Vivo, titolare della pizzeria Mary Rose di Corso Vittorio Emanuele, 497 a Napoli che insieme a tutta la famiglia con il fidanzato Giorgio D’Aria che inforna le pizze con grande arte, dal 1915 sta ottenendo tanto successo per la sua bravura. Jessica, dall’età di 7 anni ha cominciato a stare a fianco del papà Arturo, che aveva una pizzeria ed ora le è a fianco nei momenti di necessità per aiutarla o sostituirla nel mestiere che le ha insegnato, come anche la mamma Maria Rosaria Garofalo. La simpatica De Vivo da 20 anni esercita questa professione, ed è divenuta molto brava ed apprezzata da tanti, ma nel suo locale, che ha dimensioni molto ristrette riesce a esercitare prevalentemente asporto. Però conoscendo tradizioni e scibile che i napoletani veraci posseggono nel voler gustare a pieno la pizza, Jessica ha messo a disposizione dell’avventore che vuole vivere l’autentico e tradizionale momento del gustarla appena uscita dal forno, quando esprime il meglio della creazione del più completo e salutare piatto, quattro tavoli esterni con sedie e sgabelli. In modo rapido la bella e gentil donna della pizza, riesce così a far gustare quel piatto che conserva l’Arte del pizzaiuolo, tramandata da padre a figlio, riconosciuta come patrimonio immateriale dall’Unesco a cui si aggiunge un altro riconoscimento Unesco, quello della Dieta Mediterranea per i prodotti utilizzati per fare la pizza, che sono tutti della Dieta Mediterranea riconosciuta anch’essa patrimonio immateriale dall’Unesco. Il “tandem” Jessica De Vivo / Giorgio D’Aria, risulta così essere vincente e proiettato a sempre maggiori successi, per la volontà, la passione, la felicità che esprimono e la professionalità che ripongono nel loro lavoro e nonostante il grande impegno che comporta una pizzeria, la super atletica pizzaiola riesce a ottemperare alla sua passione per la danza che esercita con plausi e riconoscimenti. Questa pizzeria da asporto con un impasto morbido, leggero e di grande digeribilità realizzato con metodo tradizionale diretto, con lievitazione di 24 ore, acqua, farina Caputo, sale e lievito, è aperta dalle ore 11:00 alle 15:00 e dalle ore 18:00 alle 23:30, domenica osserva l’orario 18/23, mentre il lunedì è chiusa per riposo settimanale.
Giuseppe De Girolamo