Il settimanale "Provincia Granda" ha pubblicato lo scorso marzo un articolo sull'impatto che la guerra in Ucraina sta avendo sulle aziende italiane, facendo luce in particolare sulla prospettiva di alcune imprese situate nel Cebano e nella Val Tanaro: tra queste c'è anche il leader siderurgico Riva Acciaio.
Riva Acciaio sull'aumento dei costi di produzione
La prima conseguenza diretta che il conflitto ha avuto sulle aziende riguarda sicuramente l'aumentare dei costi delle materie prime. Nel caso di Riva Acciaio, l'azienda basa la propria produzione su energia elettrica e gas naturale, che costituiscono quindi le sue principali fonti di energia. Il leader siderurgico riporta che un primo incremento dei costi delle materie prime si era già registrato alla fine dello scorso anno, quando i prezzi di acquisto avevano raggiunto livelli ritenuti fino ad allora impensabili. Per far fronte al continuo aumento dei costi, il Gruppo ha messo in pratica diverse misure, tra cui quella di concentrare la produzione nelle ore di minor costo dell'energia elettrica. Inoltre, ancor prima che si palesasse un simile scenario, l'azienda era da tempo impegnata nella ricerca di metodi per risparmiare sui consumi di energia elettrica e gas, investendo importanti somme con l'intento di ridurre i costi energetici.
I problemi di approvvigionamento che influiscono sull'attività di Riva Acciaio
L'aumento dei costi non rappresenta purtroppo l'unico problema derivato dal conflitto. Gli acciai di qualità prodotti da Riva Acciaio sono destinati a tutti i settori dell'industria meccanica e per avere le caratteristiche richieste necessitano di determinati elementi chimici. Per realizzare le ferro-leghe, oltre al ferro, sono necessari elementi di lega come il nichel e il cromo che sono presenti soprattutto nelle miniere di Russia e Ucraina. Data la situazione nei due Paesi, l'approvvigionamento di tali elementi è in seria difficoltà. A questo si aggiunge il fatto che già da tempo il mercato del rottame di acciaio destinato al riciclo per la produzione di nuovo acciaio è anch'esso in una situazione non proprio favorevole. Tutti questi fattori, infine, contribuiscono ad incrementare ulteriormente i costi di produzione.
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