Aziende sempre più vicine a Borsa e private equity, l'importanza delle risorse del Pnrr e la desertificazione bancaria: il racconto del Nordest in un'intervista a Massimo Malvestio, fondatore di Praude AM.
Massimo Malvestio: la situazione delle attività produttive del Nordest
Meno ricorso al credito bancario ma più quotazioni in Borsa e maggiore apertura del capitale a investitori professionali. È il trend che da due anni a questa parte sta interessando le attività produttive del Nordest. Un fenomeno che ha tutte le carte in regola per diventare strutturale. A patto che la legislazione resti favorevole. A dirlo è Massimo Malvestio in un'intervista rilasciata a "Nordest Economia". Tra i promotori di Hermes Linder, è il fondatore di Praude AM, società attiva nella gestione del risparmio che oggi controlla il Fondo nato nel 2004. Diverse, sostiene l'esperto, le ragioni che hanno scalfito la ritrosia degli imprenditori veneti nei confronti dell'apertura al mercato: "Nel corso dell'ultimo anno sono cresciuti i multipli che il mercato riconosce alle società di ridotte dimensioni e questo ha spinto molte imprese a quotarsi - ha sottolineato Massimo Malvestio - e gioca anche il fatto che la trasparenza è ormai nel Dna della stragrande maggioranza delle nostre imprese, per cui le regole imposte dalla Borsa non sono percepite come un trauma, diversamente da quello che poteva accadere nel passato". Ragioni che spiegherebbero anche l'aumento di operazioni private equity, che Malvestio definisce "un'opportunità" e allo stesso tempo un rischio: "Se i fondi acquistano la maggioranza facendo ricorso in maniera prevalente al debito e puntano a rivendere il prima possibile, senza mostrare alcun attaccamento verso l'impresa, la sua storia, la gente che ci lavora, il territorio che quell'impresa ha espresso, allora diventano socialmente pericolosi".
Massimo Malvestio: "Occorre salvare il policentrismo del territorio"
Il cambio di rotta delle aziende nordestine è frutto anche del lavoro del legislatore, aggiunge Massimo Malvestio. Dal Governo Renzi in poi, ricorda l'esperto, sono numerose le misure approvate per favorire l'ingresso in Borsa delle società di piccole dimensioni e il loro avvicinarsi al capitale di rischio. La ricerca di soluzioni alternative al credito è anche una risposta al fenomeno della desertificazione bancaria: "Il Triveneto non esiste più in termini bancari a parte Cassa Centrale a Trento e a parte la provincia di Bolzano. Le casse di risparmio, le banche popolari e quelle di credito cooperativo sono state private dei rispettivi tratti tipici per via normativa e spinte verso il modello di Spa". Le risorse del Pnrr, se utilizzate bene e soprattutto senza "irresponsabilità", possono rivelarsi fondamentali per affrontare le problematiche del territorio: "È importante che le risorse in arrivo vengano impiegate per investimenti in grado di sostenerne la competitività. Il Triveneto - conclude Massimo Malvestio - deve fermare l'emorragia dei suoi giovani più qualificati e attrarre nuovi talenti. Occorre salvare il policentrismo del territorio".