Il Tempio di Iside venne ritrovato a seguito degli scavi archeologici promossi dai Borbone nel settecento. L’esplorazione della costruzione sacra ha fornito una grande quantità di reperti e pitture con soggetti religiosi, oggi custoditi, per la maggior parte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
La costruzione del tempio risale al II secolo a.C., ma a causa del terremoto di Pompei del 62 d.C. l’intera struttura venne ricostruita per volere di Numerio Popidio Ampliato. Numerio attribuì il merito della costruzione al figlio di appena sei anni Celsino, per avviarlo ad una fortunata carriera politica.
Pochissimi anni dopo, come accennato precedentemente, la costruzione fu seppellita sotto una coltre di cenere e lapilli a seguito dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Venne esplorato nel XVIII secolo, più precisamente tra il 1764 ed il 1766, risultando con molto stupore, di essere uno degli edifici meglio conservato dell’antica città. Il ritrovamento di numerosi oggetti sacri e decorazioni pittoriche, a stampo egiziano, porto un notevole interesse in tutta Europa. Interesse che lo rese uno degli edifici più visitati. Tra gli ospiti celebri ci fu Mozart, da cui trasse ispirazione per la sua opera , il flauto magico.
Il culto antichissimo della dea egizia Iside, si diffuse in tutto il Mediterraneo a partire dal III secolo a.C. un culto misterico, cioè riservato agli iniziati. Il mito narra le vicende di Iside che recuperò le parti dello sposo Osiride, ucciso e smembrato da Seth. Iside ricompose il corpo di Osiride e gli ridiede vita con le sue arti magiche divenendo così la divinità dispensatrice della vita. Questo culto era particolarmente diffuso tra i ceti bassi di Pompei, proprio per il messaggio di speranza di una vita oltre la morte. Il tempio si trova nella zona dei teatri degli scavi di Pompei, nei pressi della Palestra Sannitica, che venne ristretta proprio per consentire i lavori per ingrandire la costruzione sacra.
Al centro di un cortile porticato, il tempio si trova su un alto podio. Nello spazio antistante si trova l’altare, la fossa per lo scarico delle offerte ed un piccolo edificio chiamato il purgatorium, al cui interno una scala porta al bacino a cui attingere l’acqua per le offerte, che si diceva fosse alimentato direttamente dal Nilo.
Alle spalle del tempio si trova un ampia sala che era dedicata alle riunioni degli iniziati ekklesiasterion, mentre in una più piccola il sacrarium, erano visibili pitture che narravano episodi del mito della dea.
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