Una tipologia di abitazione che era utilizzata esclusivamente da una piccola èlite pompeiana, prima dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
La casa venne portata alla luce tra il 1916 e il 1921, dagli scavi guidati da Vittorio Spinazzola. Si trova su via dell’Abbondanza, una delle strade più ricche di Pompei. Sul nome dell’edificio c’è sempre stato un considerevole dibattito. Il nome originale dell’edificio è Loreius Tiburtinus, derivato da due annunci elettorali che si trovavano sulla facciata esterna della casa. Una scritta diceva “ Vota Loreius” e l’altra “Vota Tiburtinus”. Ora però dopo studi approfonditi, sappiamo che il proprietario era in realtà Ottavio Quartione.
La domus prima del terremoto del 62 d.C., ricopriva l’intera insula ed aveva due atrii e due ingressi. Dopo il terremoto però, una parte della domus , fu resa indipendente e venduta ad un altro proprietario.
Sulla facciata dell’edificio si trovavano due cauponae, delle vere e proprie aree di servizio per viaggiatori, spesso però considerate malfamate ed equivoche. Le cauponae avevano anche un accesso al piano superiore, le cui camere erano probabilmente affittate. La domus si trova vicino all’Anfiteatro di Pompei, tra i principali luoghi di svago dei pompeiani. Inoltre la casa si trova anche vicino ad una delle porte d’ingresso dell’antica città di Pompei.
Nell’atrio erano stati piantati fiori ed altre piante. In una delle camere da letto, raggiungibile dall’atrio, venne ritrovato un sigillo di bronzo con il nome Decimus Octavius Quartio. Proprio questo sigillo di bronzo ci ha permesso di identificare l’ultimo proprietario della domus, per l’appunto Ottavio Quartione. Dietro l’atrio si trova un piccolo giardino, decorato con delle colonne. Gli spazi sono decorati con pitture di quarto stile pompeiano. Uno spazio si distingue più degli altri, grazie alla qualità dei dipinti, si incontrano decorazioni di piccoli rami, figure sottili e delle edicole. Questo spazio cosi riccamente decorato venne utilizzato come santuario dedicato alla dea Iside, dato che nei dipinti sono raffigurati i sacerdoti di Iside, anche se questa interpretazione non è data per certa. All’altro lato del piccolo giardino sono state ritrovate diverse statuette egizie. Si pensa che proprio in questo luogo si incontrassero i seguaci della dea. Nel retro della casa si trova un lungo bacino, decorato con colonne e con un posto dove si poteva mangiare all’aperto.
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