La Basilica di Santa Maria della Sanità venne costruita tra il 1602 e il 1610 da Frà Nuvolo. La chiesa è uno dei tanti esempi di arte barocca che abbiamo a Napoli. L’arte barocca difatti trovò nel XVII a Napoli, uno dei momenti di massimo splendore. Gli artisti utilizzavano linee curve e sinuose, creando un gioco di chiaroscuro, utilizzando materiali diversi come marmo e piperno. Si utilizzava assieme pittura, stucco e scultura, e proprio questa chiesa nel cuore del Rione Sanità ne è un altissimo esempio.
La basilica venne dedicata alla Madonna come segno di perpetua devozione dei napoletani nei confronti della Santa Madre. Ma la dedica avvenne anche a seguito del ritrovamento della più antica raffigurazione della Vergine Maria a Napoli . L’immagine risalente al V-VI secolo d.C. venne ritrovata nella cripta della chiesa. Ma come detto sopra la chiesa è molto conosciuta anche con il nome chiesa di San Vincenzo soprannominato ‘O munacone. Questo perché il complesso custodisce al suo interno una stata lignea di San Vincenzo Ferrer, detto affettuosamente ‘O munacone . San Vincenzo era un predicatore medievale appartenente all’ordine domenicano al quale sono stati attribuiti molti miracoli. Una leggenda narra che questa statua, molto amata dal popolo napoletano, venne portata in processione nel 1863, quando la città fu colpita da un’epidemia di colera. Grazie all’intercessione del santo il contagio cessò e da allora, ogni primo martedì di luglio, il rito si ripete nel Rione Sanità, per ricordare la grazia ricevuta.
La chiesa ha una pianta a croce greca ed un presbiterio rialzato, grazie alla scala di marmi policromi ideata da Ferdinando Sanfelice, che ingloba l’antica chiesa paleocristiana, da cui si accede per visitare le famose catacombe di San Gaudioso, un area cimiteriale napoletana risalente al IV-V secolo a.C. Santa Maria alla Sanità conserva numerose opere che testimoniano la bellezza che contraddistinse la pittura napoletana del XVII e del XVIII secolo. Fra i grandi nomi degli artisti napoletani spiccano i dipinti di Luca Giordano come “La Vergine con i Santi Giacinto, rosa e Sant’Agnese”, “L’estasi della Maddalena” e “La Gloria di San Pio V”. Inoltre non si possono dimenticare alcune tele di Andrea Vaccaro come “Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria” e “Santa Caterina da Siena che riceve le stimmate”.
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