Uno dei settori che sta fortemente subendo la crisi dovute alla conferma delle chiusure è sicuramente quello del Benessere. Secondo le stime attuali, si parla di una perdita che supererà il 50% rispetto all'anno scorso, dovuta da un nuovo fenomeno in continua espansione: l'abusivismo.
E a parlarne è Nicola Diomaiuta, titolare dei Centri Narciso, realtà radicata sul territorio dell'agro aversano con ben più vendita e molti dipendenti legalmente assunti e che dall'inizio della chiusura prevista dal DPCM, sta rispettando tutte le norme a riguardo.
Diomaiuta dichiara: "Da imprenditore oggi mi sento di parlare e sottolineare che la nostra Azienda, che da sempre si è battuta per la legalità, oggi è costretta a subire un altro attacco dovuto a quella che io chiamo: concorrenza sleale. La situazione pandemica non sta facendo il nostro bene, anche perché le spese dovute al mantenimento delle strutture (chiuse) ed i dipendenti (regolarmente assunti) si mantengono alte, mentre le entrate non ci sono e non torneranno come per il precedente lock-down, anche perché le persone stanno fruendo di servizi di estetica da parte di abusivi che infrangendo tutte le regole, praticano all'interno degli appartamenti privati o nei retrobottega".
Una denuncia dura quella dell'imprenditore Campano, che lancia un chiaro allarme a tutto il settore, sottolineando le differenze di gestione rispetto al primo lock-down dello scorso anno. Questa situazione fa emergere due punti principali sull'abusivismo, sempre stato nota dolente per questo settore: il primo è sicuramente quello legato all'aumento dell'evasione fiscale, che non fa bene a nessun imprenditore di qualsivoglia settore, il secondo è la conferma che con il completo non rispetto delle regole (a prescindere da zone bianche, gialle, arancioni o rosse), gli abusivi sono liberi di girare senza dover rispettare nessun controllo con giustificazioni lavorative non approvate.
"Parlo sicuramente per interesse lavorativo, ma anche per amore della legalità, dovuto anche alla carica che ricopro nei confronti delle imprese in Confesercenti Campania, e non sento un appoggio istituzionale. - continua Diomaiuta - Quello che chiediamo è il ritorno al lavoro, non ristori, ma avendo adeguato tutti i nostri centri ed avendo formato il personale alla salute, di poter tornare a lavorare e chiedere questo periodo di ferie forzate, che sta facendo solo chi rispetta completamente le regole".