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Nelle corse di lunghe distanze è importante trovare un giusto equilibrio, sapere quanto e come si può faticare senza esagerare, consapevoli dei propri limiti, dell’età anagrafica, dei segnali corporei come è il caso di Vincenzo Luciani: «Fortunatamente non ho mai subito infortuni seri. Non ho mai corso, salvo in rare eccezioni, in presenza di malanni o di infortuni. Ho insomma corso sempre da sano, fisicamente e mentalmente. Il corpo manda dei segnali che l’ultramaratoneta deve saper ascoltare. Sempre. Altrimenti si rischiano gravi infortuni e correre solo per soffrire è insensato».
Consapevole dell’importanza di ascoltare il proprio corpo lo è anche Marco Zanchi: «La cosa principale in questa disciplina è anche saper ascoltare il proprio corpo e darsi i giusti tempi di recupero».
In ascolto del proprio corpo ed attento lo è anche Luigi Brugnoli: «Quando il mio corpo mi parla, rallento. Infortunio vuol dire che non ti sei ascoltato a sufficienza».
Michele Monti si definisce un guerriero: «Ho avuto infortuni come menisco perineo o una fascite plantare ma ho preso la bici sia da corsa sia mtb, ho fatto molte gare. Non ho mai mollato anzi, ho lottato sempre di più come un grande guerriero ma con la promessa di ritornare ultra maratoneta ancora più forte».
Stefano Severoni sa come e cosa fare per prevenire infortuni, e continuare a correre con benessere: «Paradossalmente, ora che ho abbracciato il mondo ultra, corro meno chilometri di quando ero solo maratoneta (arrivavo anche a 150 chilometri settimanali), poiché in seguito alla rottura del femore per un investimento da parte di un autoveicolo, la mia biomeccanica non è perfetta, e così, percorrendo un volume elevato di chilometri rischierei infortuni. Quasi ogni mese faccio la ginnastica posturale e ogni giorno lo yoga, anche con ausilio di attrezzi: pallina roller, elastici, foam roller, ecc. Faccio molta cyclette in salita, così non carico sugli arti e mi potenzio muscolarmente».
Molto attenta alla cura del proprio corpo lo è anche Manuela Villaseca: «Spero di poter continuare in questo modo. Mi prendo cura per quanto mi è possibile, facendo fisioterapia, yoga, ciclismo e mangiare sano».
Ringrazio la casa editrice “Psiconline” per la fiducia e per il grande lavoro che richiede la pubblicazione e la distribuzione del libro.
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.
Ringrazio tutti gli atleti che hanno avuto la cortesia, la gentilezza e la disponibilità a raccontare le loro esperienze legate allo sport.
Ringrazio Massimo Pisetta (Scrittore, ultrarunner) per la sua gradita Prefazione e soprattutto per le sue parole di conclusione: “Bello, questo libro, dove l’ego dell’atleta diviene epicentro assoluto, intrigante ed esplicativo per un attento lettore, non oso immaginare cosa possa aver suscitato nell’autore, affermato e stimato psicologo.”
Ringrazio l’amica collega Rita Tancredi per la sua cortesia, generosità, gentilezza, disponibilità nel contribuire alle correzioni della bozza.
Dott. Matteo SIMONE380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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