(Foto: Getty Images)
Uno dei generi più “frequentati” dalle serie negli ultimi anni è sicuramente quello della distopia: da The Handmaid’s Tale a Snowpiercer, da Black Mirror ad Altered Carbon sono tantissime le produzioni, spesso tratte da romanzi dei decenni scorsi, che immaginano un futuro fosco e problematico. L’ultima in ordine di tempo è Brave New World, con cui la nuova piattaforma di streaming Peacock ha impreziosito il bouquet di lancio ed è tratta dal celeberrimo Il mondo nuovo di Aldous Huxley. Proprio quest’ultimo autore è il punto di partenza di un altro atteso adattamento, che stavolta sovverte la tendenza e propone invece un’utopia. A produrlo: Leonardo DiCaprio.
L’attore ha deciso di occuparsi, con la sua casa di produzione Appian Way insieme alla In Good Company Films, di una serie tratta da Island, l’ultimo romanzo di Huxley pubblicato nel 1962 e apparso in italiano come L’isola. Lo scrittore l’ha composto proprio come contrappunto positivo rispetto alla sua opera divenuta più famosa: il libro segue le vicende di un giornalista dall’indole decisamente cinica che naufraga su un’isola dell’Oceano indiano e cioè un vero e proprio paradiso utopico. Tentato inizialmente di sfruttarne le risorse, il protagonista finisce con l’abbracciare le abitudini e le strutture sociali dei locali, lasciandosi andare anche ad esperienze alternative e viaggi psichedelici.
Se Il mondo nuovo mostrava un’umanità in grado di organizzarsi in modo fin troppo scientifico e spietato, Island è invece un tentativo di ribadire le infinite possibilità degli uomini, nonostante Huxley lo abbia scritto in un periodo piuttosto difficile: è morto di cancro l’anno successivo alla pubblicazione. La società Appian Way di DiCaprio è molto attiva nella produzione di titoli edificanti e impegnati socialmente; infatti, nel suo portfolio ci sono parecchi documentari ecologisti per National Geographic e anche la serie sui pionieri dello spazio The Right Stuff, in arrivo su Disney+.
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