Nel chiostro del Carmine riflettori puntati sull’arena cinematografica
La rassegna metterà in campo numerose proposte, e si potranno trovare i film protagonisti dell’ultima stagione, grandi classici, pellicole pluripremiate ed anteprime.
Tra gli appuntamenti più attesi della stagione, sabato 4 luglio, con inizio alle ore 21.30, toccherà a "Lo chiamavano Trinità", cult movie prodotto da Italo Zingarelli (eccellenza di Lugo) che, nelle vesti di produttore lungimirante, permise di realizzare questo film intramontabile che ha ottenuto uno dei maggiori incassi della storia del cinema italiano, inaugurando il filone dei fagioli western, e che ha segnato il successo della coppia attoriale Bud Spencer/Terence Hill.
Con "50 anni di Trinità" all'Arena del Carmine, Cinemaincentro e Lugo Music Festival annunciano la loro prima collaborazione.
"Lo chiamavano Trinità" (E. B. Clucher, 1970) compie appunto 50 anni: lo si celebra con una proiezione all'Arena del Carmine, alla presenza eccezionale di Marco Tullio Barboni, regista, scrittore, sceneggiatore, figlio del regista del film (al secolo E. B. Clucher era Enzo Barboni), e di Lisa Bernardini, giornalista.
Sarà anche l'occasione per ricordare e raccontare la figura di Italo Zingarelli.
"Lo chiamavano Trinità" vede l'esordio del duo Spencer/Hill, voluto dall'intuizione di Zingarelli che produsse il copione, rifiutato dagli altri produttori, prevedendo per primo il potenziale popolare della formula "western + cazzotti = risate". Nel film, Hill è l'eponimo Trinità, scanzonato pistolero vagabondo, che, riunitosi al fratello fuorilegge interpretato da Spencer, si trova inaspettatamente preso tra le mire dell'avido proprietario terriero Hartmann e la comunità di pacifici mormoni che ne ostacolano i piani. Invaghitosi delle belle figlie del capo della comunità, Trinità decide di prendere le parti dei religiosi; ne segue una serie di situazioni tipiche del genere, tra colossali mangiate e scazzottate, a creare un formato dal grande successo di pubblico, fino a oggi.
"La proiezione di Lo chiamavano Trinità con Marco Tullio Barboni e Lisa Bernardini segna l’inizio di un percorso destinato a non esaurirsi mai e che legherà la città alla figura di Italo Zingarelli, nato a Lugo di Romagna, quindi alla cultura cinematografica" - ha dichiarato Matteo Penazzi per Lugo Music Festival APS.
Emozionato l'ospite della serata, Marco Tullio Barboni, che dopo il film sarà intervistato dalla giornalista incaricata e racconterà aneddoti del film e curiosità sul rapporto del suo celebre padre con Zingarelli e gli altri protagonisti di una pellicola divenuta leggendaria.
"L’uscita ufficiale di questo film, avvenuta nel 1970 in Emilia Romagna immediatamente prima di Natale, innescò un successo senza precedenti e al di là, come si suol dire, di ogni più rosea aspettativa" - sottolinea alla stampa Marco Tullio Barboni.
"Ciononostante, mai avrei pensato che dopo cinquant’anni (mezzosecolo!) sarei tornato in Emilia Romagna per celebrare non soltanto un successo rimasto vivo nel tempo, ma, prima ancora, l’intuito, la genialità e il talento di Enzo,di Italo, di Mario, di Carlo ed anche quello di Franco (Micalizzi) che, giovane compositore alla sua prima colonna sonora, ha meravigliosamente contribuito a rendere “Lo chiamavano Trinità” un film indimenticabile per generazioni di spettatori".
L’arena cinematografica terrà compagnia ai lughesi fino alla fine di agosto.
Info sull'evento a : T. +39 340 8435505 info@lugomusicfestival.com
Ufficio stampa Marco Tullio Barboni: 347 1488234 occhiodellarte@gmail.com
Info su Marco Tullio Barboni: www.marcotulliobarboni.com
Note
Lugo Music Festival APS è un’associazione di promozione sociale che opera nella piccola città romagnola da 4 anni, coinvolgendo musicisti ed artisti da tutto il mondo in concerti e percorsi formativi per le scuole e la cittadinanza. Il festival ha un ensemble in residenza che attira musicisti da alcune tra le più importanti accademie musicali d’Italia e d’Europa (Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti, Fondazione Accademia di Imola, Accademia del Teatro alla Scala, Accademia dell’Opera di Roma). Raccogliendo un gruppo di 60 collaboratori tra volontari e soci, l’associazione ha prodotto anche mostre fotografiche e laboratori, muovendosi tra piazze, teatri e scuole, per ripensare la cultura non più come evento isolato, ma come scambio continuo tra le persone, con il territorio, le istituzioni e il tessuto produttivo.Da una costola dell'associazione si è formato un gruppo di soci appassionati al cinema; amici dai percorsi professionali diversi uniti dalla finalità di valorizzare la storia e il patrimonio culturale della città di Lugo, specificamente nel campo della storia del cinema. Nel 2019 hanno iniziato a lavorare per creare attenzione e approfondimento attorno alla figura di Italo Zingarelli ; a questo scopo sono state incontrate figure istituzionali e non legate a Italo e ai suoi film. Ne sono nate diverse idee, ruotanti attorno al progetto di un percorso di memoria, conoscenza ed eventi con al centro Italo Zingarelli e la parte di storia del cinema che lo ha visto protagonista.