Si muovono le più svariate forme di consapevolezza nell’arte di Laura Bruno. Pittrice e scultrice della rosa di Spoleto Arte, è protagonista del nuovo servizio di Tgcom24 per il format Arte in quarantena con “Gocce di pensieri”.
Con oltre vent’anni di esperienza artistica internazionale, Laura Bruno continua ad affascinare il pubblico per l’intensità e la misteriosità delle sue opere. Nelle sue sculture, così come per i suoi dipinti, si può infatti rimirare un nucleo, un concetto attorno al quale si stratificano i pensieri, materializzandosi sotto forma di volti, segno e colore.
Laureata in Lettere moderne, Laura Bruno dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli comincia a esporre in Italia e all’estero. Tra gli eventi a cui ha preso parte vi è la mostra “Grazie Italia”, tenutasi nel 2015 al Padiglione Guatemala della 56° Biennale di Venezia. Musei e chiese, italiane e straniere ospitano diverse sue creazioni.
I quadri di Laura Bruno sono riconoscibili per le sue escursioni in campo surrealista e iperrealista. Dimostrano con coinvolgimento l’interesse per la vita, valore portato in risalto da una tavolozza irrequieta e dai ritratti simbolici. Dietro ogni volto si cela sempre un’umanità che spesso viene ferita, ma che emana una forza magnetica. La sua attenzione per il dettaglio inoltre apre le porte a un continuo andirivieni tra conscio e inconscio, a una metamorfosi tra realtà e finzione che svela il nocciolo di una questione esistenziale. Un’analisi, quella di Laura Bruno, che non si sofferma sull’apparenza, ma va a fondo, per portare a galla quanto c’è di apparentemente sconcertante nell’animo umano: il suo profondo attaccamento a una natura ancora primitiva.
Il critico d’arte Vittorio Sgarbi scrive: «Emblematiche e significative. Visioni modificate che si affidano a una sorta di compenetrazione metamorfica fra uomo e animale […] di sapore surrealista. Un ritratto virile, quasi iperrealistico. L’opera artisticamente più evoluta fra quelle a me note dell’artista[…] anche in ragione della solidità del disegno e delle esibite capacità di calibratura compositiva. […] È questa la strada espressiva che più rappresenta l’arte della Bruno e verso la quale consiglio di proseguire».