NASPI 2020 E ANTICIPO PER NUOVA ATTIVITA’
I lavoratori disoccupati che hanno maturato il diritto all’indennità di disoccupazione Naspi, possono contare su una nuova forma di sostegno. Infatti, per chi ha intenzione di aprire una nuova attività con partita Iva o di avviare una start up, si profila la possibilità di richiedere in un’unica soluzione le mensilità spettanti a titolo di assicurazione sociale per l’impiego.
Ma vediamo nel dettaglio.
Innanzitutto, la NASPI, ovvero Nuova prestazione sociale per l’impiego, è lo strumento previsto a tutela del reddito dei lavoratori che involontariamente sono rimasti senza occupazione.
Nello specifico ecco i requisiti con i quali si può accedere a tele indennità:
Stato di disoccupazione involontaria: licenziamento, dimissioni per giusta causa o durante la maternità e tutti i casi di cessazione consensuale del rapporto di lavoro;
Requisito contributivo: aver maturato, nei quattro anni precedenti il licenziamento, almeno 13 settimane di contribuzione previdenziale;
Requisito lavorativo: aver raggiunto, nei dodici mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro, almeno 30 giorni di effettive giornate lavorate.
Quanto, invece, all’importo della Naspi, esso si calcola sommando tutte le retribuzioni mensili utili ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, dividendo, poi, la somma di queste per le settimane lavorate e moltiplicare il quoziente così ottenuto per il coefficiente di 4.33.
Se la mensilità risultante da tale calcolo è inferiore o pari all’importo del minimale stabilito dall’Inps (previsto, per l’anno in corso, in € 1227,55) la mensilità sarà pari al 75% di tale importo. A tutto ciò si aggiunga che l’importo massimo mensile previsto per l’anno 2020 è pari ad € 1335,40.
La durata della disoccupazione varia in base alla storia contributiva di ogni soggetto: è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni, fino ad un massimo di 24 mesi.
NASPI E NUOVA ATTIVITA’
Torniamo, ora, al tema di questo articolo: la possibilità di investire la Naspi nell’apertura di nuove attività.
Infatti, per i lavoratori, che percepiscano già l’indennità Naspi o per coloro che abbiano i requisiti per richiederla, è prevista la possibilità di fare istanza affinché la stessa venga loro corrisposta in un’unica soluzione, al fine di poter avviare una nuova attività di lavoro autonomo, aprire un’impresa individuale o anche per sottoscrivere una quota di capitale sociale in una cooperativa.
Naturalmente, anche questa nuova soluzione è soggetta a dei requisiti minimi di sussistenza. Vediamo quali.
La domanda per la liquidazione anticipata deve essere presentata in via telematica entro 30 giorni dall’apertura della nuova attività o, se questa è precedente, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda per la Naspi. Per quanto riguarda la somma che verrà liquidata in un’unica soluzione, essa è pari alla somma delle mensilità di NASPI che il lavoratore deve ancora percepire.
Il lavoratore, che nei due anni successivi all’apertura della nuova attività, dovesse venir assunto con contratto di lavoro subordinato, perde automaticamente il diritto al sussidio e, pertanto, sarà costretto a restituire in toto la somma percepita.
Infine, si tenga presente che mentre la corresponsione della Naspi mensilmente dà diritto alla contribuzione figurativa, l’erogazione in un’unica soluzione non dà diritto a questa contribuzione. Inoltre sull’indennità di disoccupazione in unica soluzione non può essere richiesto l’assegno al nucleo familiare (ANF). L’importo è inoltre sottoposto a tassazione IRPEF ordinaria.
Fonte notizia
www.adiura.com