Napoli “Stolpersteine-Pietre di Inciampo” in Memoria delle Vittime della Shoah (Scritto da Antonio Castaldo)
In Europa esiste un mosaico speciale fatto che si estende fra una ventina di Paesi, fra cui l’Italia, accomunati dalla volontà di fare Memoria della Shoah, attraverso la costruzione di un monumento diffuso fatto di sampietrini, cubetti stradali con la superficie di ottone, che recano nomi di persone, uomini, donne, vecchi e bambini, e date di nascita, deportazione e luoghi di morte per mano nazista. Tutto nasce dall’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Denmig, pensata nel 1993 ed attuata due anni dopo, con l’installazione dei primi sampietrini memoriali senza autorizzazione, a Colonia, e arrivando ad oggi a un totale di 75.000. “Stolpersteine” è il nome del progetto artistico transnazionalmente condiviso, che in italiano vuol dire “Pietre d’inciampo”, voluto per regioni etiche, storiche e politiche, e per fermare chi tenta di percorrere la via dell’oblio, a chi è tentato dall’idea negazionista e chi prova a fare del revisionismo storico rispetto all’innegabile tragedia, all’orrore, al genocidio del Popolo Ebraico ad opera dei nazisti nella Seconda Guerra Mondiale.
A Napoli, l’Amministrazione Comunale, guidata dal Sindaco Luigi De Magistris, su suggerimento del giornalista Alfredo Cafasso Vitale, del luglio 2017, con l’artista tedesco Gunther Demnig, all’Assessore alla Cultura di Napoli, di allora, Nino Daniele, lo scorso 7 Gennaio ha apposto nove Pietre di Inciampo per ricordare queste vittime napoletane dell’Olocausto: Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici, Sergio Oreste Molco, deportati ad Auschwitz il 30 Gennaio 1944 come documentato nelle immagini del sociologo Antonio Castaldo, montate da Giuseppe Pio Di Falco, per IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, e postate all’indirizzo web
https://www.youtube.com/watch?v=gcof6b4Gcks&feature=youtu.be .
Le pietre di inciampo di Napoli, installate in piazza Bovio, all'altezza del civico 33, il portone che termina la discesa di Via degli Acquari dove abitavano all’epoca i suddetti membri della Comunità Ebraica che in seguito all’emanazione delle Leggi Razziali del 1938 furono costretti ad abbandonare le loro case per trovare altrove riparo, ma senza scampo dalla furia nazista.
Il sociologo e giornalista Antonio Castaldo ha affermato: “Nel fare il video e le fotografie lo scorso 23 gennaio, portandomi all’imbocco da Sedile di Porto su Via degli Acquari ecco una sedia vuota all’angolo, come le migliaia di quelle lasciate nelle proprie case dagli arrestati e deportati e come a Cracovia, nel quartiere Podgòrze del Ghetto Ebraico, in artistica e memoriale installazione a Plac Bohateròw Getta, la “Piazza degli eroi del ghetto”, prima di svoltare per “Schindlera Fabrika” la Fabbrica di Schindler, nel mio personale ricordo della visita del 12 gennaio 2013”.
Alla cerimonia del 7 gennaio, cui era presente anche Antonio Amoretti, Presidente Anpi Napoli, non ha preso parte la Comunità Ebraica di Napoli perché in polemica l’Assessore Eleonora De Majo. Nei prossimi giorni a Napoli, nell’ambito della settimana della Giornata della Memoria, il 30 gennaio 2020 ci sarà un duplice appuntamento. Alle ore 10.45 in Piazza G. Bovio n.33, evento presentato da Daniele Coppin, il Responsabile della Comunicazione della Comunità Ebraica di Napoli) con, in previsti interventi di Lydia Schapirer, Presidente della Comunità Ebraica di Napoli); Sandro Temin, Consigliere UCEI; Miriam Rebhun, Presidente della sezione di Napoli Adei-Wizo; Giuseppe Crimaldi, Presidente Nazionale della Federazione delle Associazioni Italia-Israele; Nico Pirozzi, Storico della Shoah; Ugo Foà, Testimone degli eventi; Irio Milla, Nipote di Luciana Pacifici; Maskil Ariel Finzi, Rabbino della Comunità Ebraica di Napoli, leggerà una preghiera composta da Rav Samuel Hirsch Margulies (1858-1922) e, accompagnato dalle note del violino di Angela Yael Amato, intonerà il “Kaddish”. La solennità dell’evento sarà sottolineata dal suono dello Shofar e nel corso della cerimonia l’attrice Cristina Donadio leggerà alcuni passi tratti dal lavoro di Nico Pirozzi “Traditi-Una storia della Shoah napoletana”. Alle ore 11.45 in Via Luciana Pacifici, ci sarà la Cerimonia a ricordo della più piccola delle vittime napoletane della Shoah. Intervengono: Nico Pirozzi, Storico della Shoah; Nino Daniele, già Assessore alla Cultura del Comune di Napoli, il promotore dell’iniziativa del cambio del nome di via Gaetano Azzariti in via Luciana Pacifici.
IESUS
Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano
NA-IT-EU