L’aperitivo diventa eco-sostenibile a Le Cattive Abitudini. Il capodanno del locale aretino sarà caratterizzato da un importante rinnovamento orientato all’attenzione e al rispetto per l’ambiente, con l’abolizione a partire da mercoledì 1 gennaio di tutte le stoviglie in plastica mono-uso per i vari servizi di caffetteria, pasticceria e ristorazione. Questa svolta è arrivata con un anno di anticipo rispetto ai tempi previsti da una normativa comunitaria che bandirà entro il 2021 numerosi oggetti in plastica di consumo dai locali pubblici come forma di prevenzione dell’inquinamento nei mari, con Le Cattive Abitudini che ha optato per la scelta consapevole ed ecologica di investire immediatamente per adeguare la propria attività. «Il passaggio al senza-plastica - commenta Rosanna Bianchini, titolare insieme al marito Roberto Donnini, - ha comportato un considerevole investimento e un radicale cambiamento delle abitudini, ma abbiamo deciso di iniziare il nuovo anno con un deciso messaggio di attenzione verso l’ambiente».
L’impatto di questo gesto è testimoniato dai numeri: presso Le Cattive Abitudini, infatti, venivano consumate ogni anno 369.000 stoviglie in plastica mono-uso tra bicchieri (52.000), piatti (115.000), forchette (156.000), cannucce (10.000) e bottigliette d’acqua (36.000), con una media superiore alle 1.000 unità al giorno. Questi oggetti saranno ora interamente sostituiti da piatti in coccio, posate in metallo, bicchieri in vetro e cannucce in malto, favorendo così il riutilizzo dei pezzi e comportando una netta riduzione nella produzione di rifiuti.
La sensibilità de Le Cattive Abitudini verso le tematiche ambientali aveva già trovato espressione nel 2017 con l’installazione di una postazione dedicata alla distribuzione dell’acqua alla spina che viene offerta gratuitamente e liberamente ai clienti dei pranzi, andando così a diminuire il consumo di bottigliette in plastica. La presenza di questo impianto ha permesso al locale di ricevere il “Certificato di Ecosostenibilità 2018” assegnato da Aquachiara in virtù della limitazione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica di 7.686 chilogrammi, una cifra emersa da un’analisi effettuata sul consumo totale svolto nel corso anno. «Il conteggio della plastica consumata in un anno - continua Bianchini, - ha generato la consapevolezza dell’enorme quantità di rifiuti prodotta, perché solo noi consumiamo in media 369.000 stoviglie. Per questo motivo, la scelta di abolire la plastica è stata ancor più convinta ed è arrivata con un anno di anticipo rispetto ai termini di legge».