Sorseggiare un cocktail è un’azione non più vincolata solo al “momento aperitivo”, ma anche alla cena. Ragion per cui le proposte devono essere sempre più raffinate, ricercate, di qualità ed – ovviamente – coerenti con le abitudini di consumo e le tendenze dettate dal mercato. Ed oggi il mercato è fortemente legato al concetto di “sostenibilità”. Non basta rinunciare alle cannucce o ridurre l’utilizzo di tovaglioli di carta, bisogna fare attenzione anche all’origine delle materie prime che si utilizzano, al modo in cui esse vengono trattate (meglio se vengono utilizzate tutte le loro parti, evitando gli scarti) ed addirittura al quantitativo di acqua che viene utilizzato. Tutti particolari cui Salvatore D’Anna, bar manager dell’Archivio Storico (famoso premium bar napoletano ubicato in via Scarlatti, 30), ha tenuto conto per la creazione della nuova drink list del locale che sarà ad impatto zero. Così l’Archivio Storico oltre a sposare una filosofia plastic-free eliminando la cannuccia dai cocktail (chi proprio non riesce a farne a meno può richiedere le biodegradabili) ed evitando di approvvigionare materie che arrivano con dei packaging, utilizza prodotti del territorio, biodinamici o biologici certificati, insomma realizzati in modo sostenibile. L’obiettivo di Salvatore D’Anna - abilissimo nel mixare cultura e innovazione, estro e sensibilità per l’ambiente - è fare tutto a partire da zero evitando anche estreme raffinazioni alimentari.
”Fare del bene al pianeta mentre si sorseggia un cocktail è l’obiettivo che ci prefiggiamo quest’anno qui all’Archivio – commenta Luca Iannuzzi , deus ex machina del locale -. Spero che questa nostra operazione incentivi i nostri clienti ad effettuare scelte green, a impatto zero, anche nel loro quotidiano. Basta un gesto, che moltiplicato per milioni di volte e milioni di persone contribuisce a salvare il pianeta!”.
La nuova drink list dell’Archivio oltre che “eco – friendly” è anche “customer – friendly” in quanto consente a chi la consulta di approfondire alcune preparazioni meno conosciute ed ingredienti “esotici” poco comuni attraverso delle apposite note.
Quattro le sezioni della “carta dei cocktail”: quella dedicata ai drink classici (come il “Clover Club”), quella dedicata alle ricette di Salvatore che i clienti richiedono in qualsiasi periodo dell’anno ed indipendentemente dalle mode, la sezione dedicata ai signature cocktail, e una nuova sezione dedicata alla storia di Napoli Capitale i cui cocktail celebrano le tradizioni e, più in generale, i territori campani. Fanno ad esempio parte di quest’ultima sezione della nuova drink list: “Seta”, un cocktail morbido, fresco, dolce a base di brandy, latte di mandorla, liquore alla vaniglia, zucchero, succo di limone e albume; “Dopoteatro”, un drink robusto e allo stesso tempo dolce ottenuto con scotch, riduzione di vino rosso, miele e bourlesque bitters; “Curia e Santa Fede”, un cocktail intenso e balsamico i cui ingredienti sono dry gin, bitter, amaro di Calabria, vermouth dry; “Giardino Inglese”, un drink fresco e botanico, ottenuto con gin, maraschino, succo di lime ed amaro ricavato dalle erbe del giardino inglese della Reggia di Caserta.