Nessuno può avere dubbi sul fatto che Cagliari, come in effetti la Sardegna più in generale, sia una terra abituata ad accogliere le diversità culturali e dove il rispetto fa parte della natura dei cittadini. Che poi si verifichino episodi dove proprio il rispetto avrebbe dovuto essere più presente, non c'è dubbio, ma non è scorretto dire che i cagliaritani non conoscano i veri bassifondi della violenza.
Questa “tranquillità” tuttavia ha anche dei risvolti che mettono in luce la necessità di muoversi verso una direzione di miglioramento sociale. Il “vivi e lascia vivere” di cui Cagliari è vestita, comporta anche che le situazioni di disagio in cui si trovano alcuni, diventino motivo di isolamento per alcuni che, caduti in situazioni in cui i loro diritti sono stati calpestati, non trovano supporto da chi gli sta vicino, non per malizia, ma per mancanza di conoscenze su come contribuire ad un miglioramento.
Il filosofo americano L. Ron Hubbard, in suo scritto, affermò che “i diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico”. Ecco perché volontari di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology, nella serata di mercoledì 28 agosto, per le vie del quartiere di San Michele a Cagliari, distribuiranno centinaia di libretti informativi all'interno dei quali la Dichiarazione Universale viene presentata in ognuno dei suoi 30 articoli. E' sciocco pensare che le persone possano iniziare a darsi da fare senza che abbiano le dovute conoscenze. E' inutile chiedere un livello di moralità che sia meglio di quello attuale se si lascia le persone in balia solamente dei propri mezzi. Le violazioni dei diritti umani sono all'ordine del giorno, ma solo se si conosce quale dei diritti sia stato violato, si può prendere in mano la propria vita e ed essere riconosciuti in quanto umani.
Fonte notizia
www.unitiperidirittiumani.it