Inneggiano al razzismo gli ignoranti che vagabondano per la centralissima Piazza del Carmine. Si scontrano tra loro e bevono come spugne. Sono quel che rimane della loro umanità e ondeggiano per la piazza parlando in modi che farebbero imbarazzare l'ultimo membro di una ciurma di bucanieri. Questi sono i personaggi coi quali hanno dovuto confrontarsi, nella serata di lunedì 29 luglio, i volontari di Uniti per i Diritti Umani.
Lasciati in balia delle loro sfortune, questi uomini e donne bloccati in un tempo in cui la vita è stata poco clemente con loro e dal quale non sono mai riusciti a venire fuori, rappresentano un esatto esempio di quanto a largo possano portare le violazioni dei Diritti Umani. Con ciò non si vuole affermare che loro siano solamente vittime, ma certamente dovrebbero essere rieducati; certamente gli si dovrebbe dare il messaggio che i loro diritti possono essere ristabiliti.
“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse il filosofo L. Ron Hubbard in un suo celebre scritto. Questo è il motivo per cui i volontari, nonostante fossero alle prese con personaggi minacciosi, nonostante questi litigassero fra loro e stuzzicassero altri gruppi di immigrati che stavano nelle loro vicinanze esternando anche frasi degne dei peggiori razzisti, hanno avuto un accenno di riflessione al solo ricevere i libretti informativi sui 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo dimostra che si può educare chiunque, ci vuole impegno, ma è anche un atto obbligato se si ha un minimo a cuore il bene comune.
Fonte notizia
www.unitiperidirittiumani.it