A Potenza, il 28 giugno 2019 l’Associazione “Insieme onlus”, presieduta dalla Dott.ssa Marilena Bencivenga, ha presentato “L’agenda ritrovata-Il diario” il racconto di una ciclostaffetta per non dimenticare le stragi mafiose del 1992. Special guest e testimone della memoria vi era Salvatore Borsellino, il fratello del Magistrato, Paolo Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940-19 luglio 1992) ucciso dalla mafia. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con “Libera” e “Ciclostile Fiab” di Potenza ed “Orablu” da Milano con il Presidente, Walter Palagonia, ed i tre ideatori della ciclostaffetta: Ivano Pasqualotto, Ivano De Pinto e Alberto Ipsilanti. Nelle immagini di Antonio Castaldo è ripresa l’introduzione della Dott.ssa Elena Bencivenga, i saluti delle associazioni e la prima parte dell’intervento di Salvatore Borsellino come postato all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=ekd3h7G1WyQ&feature=youtu.be.
Presenti all’evento del 28 giugno vi erano il Sindaco di Picerno PZ, Giovanni Lettieri; il Sindaco di Brusciano NA, Avv. Giuseppe Montanile, con l’Assessore alle Politiche Sociali, Dott.ssa Tonia Marinelli e la Consigliera Comunale, Dott.ssa Rina Onofrietto; il giudice del Tribunale di Potenza, Dott. Alberto Iannuzzi; la Presidente della “Casa di Pat” di Brusciano, Dott.ssa Chiara Sena; ed il sociologo e giornalista Antonio Castaldo, di IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali; tanti altri rappresentanti del mondo dell’associazionismo civile e culturale, dei mass media, di Enti ed Istituzioni. Come riportato nelle immagini di Antonio Castaldo qui postate https://www.youtube.com/watch?v=j6s8dLSdCIY&feature=youtu.be .
L’Associazione Insieme onlus, con il “Centro Terapeutico Riabilitativo per le Dipendenze Patologiche” che si affaccia sul Basento, la Casa dei Diritti e la Fattoria Sociale. Fra gli oltre 20 soci lavoratori, si presenta come una realtà di eccellenza del Terzo Settore nel Meridione d’Italia che fa capo all’Associazione “Insieme onlus”, Presidente e coordinatrice Dott.ssa Marilena Bencivenga, con il direttore scientifico della comunità, “Centro Terapeutico Riabilitativo per le Dipendenze Patologiche”, Dott. Domenico Maggi. Fra i tanti e diversi spazi disponibili ed impiegati per le quotidiane attività di recupero vi sono il Centro sportivo Samia, le Sale, Impastato, Siani, Borsellino, il laboratorio di prima accoglienza, la falegnameria, la lavorazione del cuoio, la cucina e la pizzeria, il salone per le cerimonie, solo per citarne alcuni. Mentre la sociologa, Dott.ssa Letizia Tomasiello, è Direttrice della fattoria Sociale, “Le Tre Querce; Alvino Sabato è Direttore della Comunità Terapeutica; Franco Stefanelli, referente; Pietro Garofoli, coordinatore, Francesca Lucibello, psicologa e responsabile Laboratorio di musicoterapia e “Tamburi dei Briganti” gruppo musicale composto da operatori ed ospiti del centro terapeutico. Ed ancora, dislocata altrove la “Casa dei Diritti”, housing sociale per ragazzi senzatetto.
Nel pomeriggio del 28 giugno a Picerno, è stata scoperta una targa con intitolazione di un Largo a “Paolo Borsellino – 1940-1992 Magistrato e Vittima della mafia” dal Sindaco Giovanni Lettieri, insieme agli Assessori Carmine Caivano, Giovanni Marcantonio, Carmela Marino, Vice Sindaco, Dott.ssa Giuseppina Marsico e Consiglieri Comunali, presenti Salvatore Borsellino, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, Tenente Boccia e Maresciallo Tragni da Potenza, la dott.ssa Marilena Bencivenga dell’Associazione “Insieme onlus”, la cittadinanza locale e la sopraggiunta delegazione del Comune di Brusciano guidata dal Sindaco, Avv. Giuseppe Montanile.
Al cronista Antonio Castaldo a proposito del susseguirsi dei momenti commemorativi delle vittime della mafia, Salvatore Borsellino ha dichiarato: “Questa è un’arma per la verità e la giustizia. Ogni anno in via D’Amelio a Palermo non facciamo memoria ma invochiamo la giustizia che ci manca. Paolo, mio fratello non è stato un eroe, bensì un Servitore dello Stato, anzi un soldato ucciso dal fuoco che gli è arrivato alle spalle. Ucciso da pezzi deviati dello Stato che hanno inteso fare una scellerata trattativa con la mafia”. La possibilità della presenza di uomini dei servizi segreti in Via D’Amelio è stata tenuta ben presente nelle indagini di Nino Di Matteo e Luca Tescaroli. La Corte di Assise di Palermo, Sez. II, Presidente A. Montalto, Giudice a latere S. Brambille il 19 luglio 2018 (udienza del 20 aprile 2018), n. 2, nel 26esimo Anniversario della Strage di Via D’Amelio, depositava, le motivazioni della sentenza nel processo sulla cosiddetta “Trattativa Stato-mafia”. Fra le 5.252 pagine della sentenza si legge, a proposito della «improvvisa accelerazione che ebbe l’esecuzione del dottore Borsellino», la quale fu determinata «dai segnali di disponibilità al dialogo – ed in sostanza, di cedimento alla tracotanza mafiosa culminata nella strage di Capaci – pervenuti a Salvatore Riina, attraverso Vito Ciancimino, proprio nel periodo immediatamente precedente la strage di via D’Amelio». Cfr. Redazione Giurisprudenza Penale, http://www.giurisprudenzapenale.com/2018/07/20/trattativa-mafia-depositate-le-motivazioni-della-corte-assise-palermo/ .
Nell’attentato terroristico-mafioso di via Mariano D’Amelio a Palermo, la domenica del 19 luglio 1992, vennero uccisi i Servitori dello Stato: il Magistrato Paolo Borsellino; i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (della Polizia di Stato, prima donna a far parte di una scorta e a cadere in servizio), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, mentre l'unico a sopravvivere fu l'agente Antonio Vullo. Quel giorno, tra le carcasse delle macchine ancora fumanti, qualcuno prelevava l’Agenda Rossa di Borsellino che mai più è stata ritrovata. La sua esistenza, da altri messa in dubbio, è confermata dai familiari del Giudice Borsellino, la moglie Agnese, e i figli Manfredi, Lucia e Fiammetta che in quello stesso funesto giorno hanno sempre ricordato che essa veniva posta dentro la valigia di cuoio dallo stesso Borsellino prima che si recasse dalla madre. Esistenza testimoniata e ricordata da diversi amici e collaboratori. Ad oggi non si sa che fine abbia fatto questa agenda dove il Giudice Borsellino annotava ogni cosa.
Nel 2017 in occasione del 25esimo anniversario, le Associazioni “Agende Rosse” e “L’ora blu” hanno dato vita ad una ciclostaffetta nazionale, denominata “L’Agenda Ri-Trovata”, che ha percorso, partendo da Milano il 25 giugno e giungendo a Palermo il 19 luglio, con un camper e tre tedofori, l’intera penisola italiana, chiedendo verità e giustizia e riportando simbolicamente a Palermo un diario identico a quello sottratto al Magistrato Paolo Borsellino, ucciso a Palermo, in Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. Come è nato e si è realizzato il Progetto Ciclostaffetta Agenda Ri-Trovata è qui rappresentato come nelle immagini di Antonio Castaldo postate all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=jiLPkhnlKT4&feature=youtu.be .
Per la presentazione del resoconto di quella esperienza “L’agenda ritrovata-Il diario” nella giornata del 28 giugno è stata richiamata l’esperienza della ciclostaffetta lungo il tratto dal Ponte Romano sul Basento per il lungofiume fino all’Associazione “Insieme onlus” Potenza Città Sociale dove Salvatore Borsellino, giunto con gli altri ciclisti tedofori, ha portato la sua testimonianza. Infine la serata è stata conclusa con musiche, canti e balli popolari animata dal gruppo musicale “Tamburi dei Briganti” ed insaporita con pizze e torte prodotte presso la stessa Associazione “Insieme onlus”.
IESUS
Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA-