Luglio si apre con le attività volte a far conoscere la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dei ragazzi di Uniti per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology. Da una parte le proteste, dall'altra l'informazione. Ben venga se l'indirizzo è quello di promuovere i diritti che devono essere riconosciuti a tutti e non quello di mostrarsi avversi a questa o quell'altra corrente politica.
Sono giorni certamente caldi per l'Italia vista la recentissima vicenda targata Lampedusa. Eppure, che si voglia prendere una posizione che veda prevalere un colore politico piuttosto che l'altro, restano sempre i Diritti Umani: sconosciuti, non rispettati e di conseguenza strumentalizzati. Il tutto solo perché nella sua interezza, la Dichiarazione Universale, resta solamente un codice morale il cui studio è a discrezione dell'intelligenza del singolo cittadino. Ebbene si, è corretto sottolineare che si tratta di poco più che inchiostro su carta in quanto non è un codice di leggi e nessuno si impegna per farlo diventare tale.
“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse il filosofo L. Ron Hubbard. Questo il motivo per cui i volontari si impegnano e lo stanno facendo su base settimanale: far conoscere a tutti i 30 articoli della dichiarazione universale. Sono semplici e fanno pensare alle persone con la testa di chi, in maniera naturale, vuole che contemporaneamente rispettare i diritti altrui e ne pretende il rispetto.
L'apprezzamento delle persone è determinato da quanto, abbracciando la semplicità di proporre lo studio, la conoscenza, senza imporre di prendere una posizione dettata da ideologie, i materiali distribuiti possano davvero determinare la possibilità di basare le scelte quotidiane incentivando i valori che ci rendono umani.
Fonte notizia
www.unitiperidirittiumani.it