La serata di lunedì 24 giugno a Sestu vedrà i volontari di Uniti per i Diritti Umani attivarsi per divulgare i 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il documento che l'ONU pubblicò nel 1948, all'indomani della fine della seconda guerra mondiale e che si auspicava fosse sufficiente per riunire tutti gli umani sotto un unico codice tramite il quale evitare il ripetersi dei crimini che hanno reso unico il secondo conflitto mondiale.
Il fatto che gli stessi eventi si siano ripetuti potrebbe essere come un fallimento da parte delle nazioni unite. Il fatto che in misura meno conosciuta e su scala inferiore le stesse violazioni avvengano anche nei piccoli centri, potrebbe essere visto come fallimento della società. In realtà entrambe le interpretazioni sono troppo drastiche se paragonate a due principali aspetti: la mancanza di insegnamento di questi 30 articoli e ancora di più, il fatto che non siano leggi praticamente in nessuno stato mondiale.
“I diritti umani devono essere resi una realtà non un sogno idealistico” disse il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. E' per questo che l'istruzione deve avere il primo posto se si vuole che questi diritti siano rispettati; questo il motivo per cui l'ottimale sarebbe che fossero vere e proprie leggi e non solo un codice morale. Questo il motivo per cui, anche in piccole comunità come quella di Sestu, i diritti umani devono essere conosciuti e per cui i volontari stanno mettendo a disposizione centinaia di libretti informativi che andranno nelle mani dei cittadini.
Fonte notizia
www.unitiperidirittiumani.it