I volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, a Cagliari, si sono ritrovati di fronte alla strana storia di un consumatore che, nonostante riconosca che la canna gli da effetti dannosi, vuole continuare imperterrito a usarla perché, in fin dei conti, ci sono effetti e sostanze molto più dannosi di così.
Una storia coerente come affermare che “poiché lanciarsi a testa in giù da 1 metro fa meno male che lanciandosi da 10 metri, di tanto in tanto mi butto a testa in giù da un metro”. Classica storia di droga, classica storia di chi sa bene che sta sperimentando effetti dannosi ma non sa proprio come uscirne, classica storia che denuncia quanto la nostra società abbia dimenticato di fornire soluzioni a chi, come questo giovane, non riesce a rilassarsi in nessun modo e, col nervosismo che gli mangia i pensieri, si trova “costretto” a drogarsi.
“La droga è l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” affermò il filosofo L. Ron Hubbard. Questo ispira i volontari ad effettuare iniziative volte a smascherare i reali effetti legati al consumo di droga. Il ragazzo in questione è uno che la canna se la fa solamente di tanto in tanto, “quando ho bisogno di rilassarmi” ha detto. Sicuramente quando l'uso di droga non era così diffuso potevano esserci altri mali e magari qualcosa rendeva la vita meno piacevole, ma la “saggezza” imponeva che quando qualcuno era proprio in preda al delirio e al nervosismo, sarebbe stato bene si facesse una passeggiata. Forse non era una soluzione definitiva e forse solo per poche ora aveva effetto benefico, ma se non altro garantiva il mantenimento della salute perché la vita rimaneva libera dalla droga.
Fonte notizia
www.cagliariliberadalladroga.com