Luogo: seggio elettorale di Assemini. Circostanza: ultime elezioni del consiglio europeo. Contesto: due facenti funzioni al seggio (evitiamo gli effettivi ruoli per evitare il restringersi del cerchi) prendono l'argomento droga che inizia con disquisizioni su chi utilizza la droga a scopo ludico e chi la usa a scopo terapeutico.
All'improvviso il più illuminato dei due, sfoggiando i numeri del suo evidentemente eccellente curriculum, afferma che lo spinello dovrebbe essere legalizzato, che c'è in giro della gente che però mette di tutto dentro la droga e che non ci si può fidare di nessuno ma che, se sua figlia volesse provare lo spinello lui avrebbe da chi andare e forse sarebbe anche meglio se la coltivazione di marijuana la facesse a casa, così da essere certo della genuinità di ciò che fumerebbe, assieme a sua figlia ovviamente.
Il caso ha voluto che anche un volontario di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga fosse da quelle parti, abbia sentito il dialogo e suggerito la vita libera dalla droga. D'altra parte una storia triste come quella appena raccontata rende verità a quanto affermò L. Ron Hubbard: “la droga è l'elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale”.
Laddove un uomo che ha superato abbondantemente la gioventù esterna in un luogo come un seggio elettorale la sua affinità per la droga sottolineando di essere disposto a coltivarla, ci troviamo di fronte ad un modo di pensare utile come il fumo stesso, razionale come lo sballo. La cultura deve cambiare: la gente che ancora ha del sale in zucca deve darsi da fare per la vita libera dalla droga.
Fonte notizia
www.cagliariliberadalladroga.com