Un regalo per tutti gli innamorati, e soprattutto quelli del gusto: in occasione di San Valentino, il ristorante Acquamatta presenterà un menù tutto nuovo, che porterà in tavola sperimentazioni originali in pieno stile del locale, tra innovazione e tradizione. I nuovi piatti saranno alla carta a partire dal 14 febbraio, a inaugurare una stagione di grande cucina già rivolta alla primavera. Con gustose novità dietro l’angolo, Acquamatta sa come conquistare il cuore dei suoi avventori.
Nel mezzo della pianura e delle risaie, a Semiana, località fra Mede e Lomello in provincia di Pavia, il ristorante Acquamatta rappresenta un’isola felice per gli amanti della buona tavola. Laddove sorgeva un mulino ottocentesco, oggi troviamo un locale moderno e innovativo, ma profondamente legato alla tradizione culinaria di una zona ricca di storia e cultura. Tra pareti decorate con attrezzi agricoli di un passato contadino insieme a opere d’arte contemporanea, l’aria che si respira pare a metà fra due tempi e mondi distanti, eppure riuniti nel nome del gusto.
Ad accogliere i clienti è il caloroso benvenuto della titolare Andréia Saito, 35 anni, brasiliana con nonni di origine giapponese, da undici anni in Italia e con una lunga esperienza nel settore della ristorazione. “Prima di Acquamatta avevo sempre lavorato in ristoranti, sia Brasile sia in Italia”, racconta Andréia. “ Lavoravo in un ristorante a Vigevano quando mi è stato proposto il progetto di trasformare questo vecchio mulino in un moderno ristorante. Così ho potuto imparare anche cosa significhi gestire la sala, consigliare i vini migliori, coordinare il lavoro di tutto il personale ed occuparmi degli aspetti amministrativi di un’impresa come questa”. Impresa che avrebbe dato vita, con Acquamatta, non solo a una grande esperienza culinaria, ma anche a un nuovo modo di pensare il legame con il territorio.
Green soul, anima verde: nel payoff del ristorante è racchiusa tutta la sua essenza e la sua filosofia di rispetto della natura, sia in termini di tutela dell’ambiente (un sistema idroelettrico che sfrutta lo storico mulino rendono Acquamatta completamente autosufficiente e a impatto zero), sia di amore per la tradizione contadina locale e uso di prodotti stagionali a kilometro zero. “La Lomellina ha i suoi prodotti e le sue ricette peculiari - spiega Andréia -, per questo nel nostro menù il riso è un ingrediente immancabile.” Ma Acquamatta vuol dire anche innovazione: “Ci piace molto fondere piatti e ricette anche molto diversi, cercando un equilibrio che sia rispettoso delle tradizioni ma possa offrire anche qualcosa di innovativo”.
Una grande sfida di sperimentazione gastronomica, accolta dallo chef Alessandro Cerutti. 32enne dalle origini radicate in terra pavese, l’autore delle prelibatezze di Acquamatta fa dell’innovazione e della cura meticolosa dei dettagli la sua missione: “Mi piace molto lavorare su piatti elaborati, con tecniche moderne di cottura della carne, come quella a bassa temperatura, utilizzando ingredienti fra loro molto diversi. Una particolare attenzione è rivolta anche all’aspetto estetico, curando al massimo l’impiattamento.” Anche le storiche pietanze della memoria contadina sono ripresentate in chiave moderna, in un incontro sospeso nel tempo.
Esempi di questo connubio si trovano in tutti i piatti proposti, legati ai prodotti della stagione e del territorio. Oltre all’ampia scelta alla carta, Acquamatta offre anche una selezione di viaggi del gusto, menù degustazione presentati in tre varianti: menù di carne, di pesce e della tradizione, con piatti come il risotto con salame sotto grasso e fagioli di Saluggia o la coscia d’anatra al forno con patate; e, fra i dessert, l’eccezionale torta di riso.
Riso che, nelle sue diverse interpretazione, è senza ombra di dubbio protagonista del menù, espressione di una cucina “di confine” in molti sensi: geografico, a metà fra Lombardia e Piemonte; di incontro fra culture culinarie ed esperienze personali diverse; sperimentale nell’accostare ricette sempre sospese fra tradizione ed innovazione.
Per tutte queste caratteristiche e la sua peculiare storia, Acquamatta, aperto nel 2012 è divenuto un nome conosciuto anche grazie all’esposizione mediatica garantita dalla partecipazione al noto programma tv 4 Ristoranti condotto da Alessandro Borghese, che ha scelto proprio Acquamatta fra i locali più rappresentativi del cosiddetto “triangolo del riso” che unisce la Lomellina a Pavia e Vercelli.
Ristorante Acquamatta - Cascina Molino della Raina, 6 - 27020 Semiana (PV) - Tel: 0384 331 928 - Tel: 334 732 7545
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