“Ma “La visione dell’oltre” è vedere oltre i personaggi, è il riuscire a proiettarsi oltre la maschera del reale, oltre al quotidianamente per scontato.”
“Da quando Mark aveva perso sua moglie non ci stava più con la testa. A volte la follia è solo l’apice del dolore. Di certo la sua si era fatta chiara, tangibile, palesata proprio dai suoi nuovi amici: quattro cardi secchi custoditi dentro un capiente vaso di bronzo. Guidava da ore, incazzato col mondo. Dopo cinque anni, era ancora in lutto. Si sentiva incompreso, depresso, andava avanti solo per inerzia, spinto da una rabbia cieca scagliata contro tutti e tutto, talmente grande e intensa da portarlo a credere di essere vittima di una vera e propria possessione demoniaca. Stava andando a Ponte Taro proprio per consultare un noto esorcista. Un tempo gli avevano detto che chi possedeva un grande amore possedeva anche un grande demone. Ricordò che allora rise divertito, ora sapeva quanto fosse vero.”
Mark cerca di dare voce al suo dolore che si trasformerà in rabbia e delirio. C’è il male, un demone, che lo divora e solo un esorcista potrà aiutarlo:
“L’esorcista, o guaritore, come preferiva definirsi lui, portava una barba incolta con un accenno, più o meno voluto, di un pizzetto sul mento. I capelli gli scendevano fin sulle spalle, ma avevano un’attaccatura piuttosto arretrata. «Si accomodi pure». Mark si mise seduto, il dottor Anselmi lo imitò subito dopo. A dividerli una scrivania cosparsa di testi esoterici, simboli magici e oggetti apparentemente inutili, ma dal forte impatto emotivo. «Cosa la porta da me?». «E cosa vuole che mi porti da lei? Il demonio!», gli rispose Mark con un accenno d’ira. Il dottor Giuliano Anselmi scosse il capo, accarezzandosi l’inquietante pizzetto. «In molti modi si mostra il maligno, in lei come si manifesta?». Come una troia!, pensò Mark, senza rispondere.”
L’esorcista stava per riprendere il discorso quando si scatenò l’inferno. Le ante delle finestre sbatterono con tale violenza, che i vetri andarono in frantumi. Le candele si accesero, una a una, illuminando gli occhi dell’esorcista. Poi le fiamme s’impossessarono del corpo di Giuliano Anselmi, innescando una tremenda autocombustione. Mark lo guardò impotente, mentre il fuoco lo straziava. Sotto shock corse via dallo studio.”
“La visone dell’oltre” è un romanzo onirico, ricco di umanità. La scrittura è attenta, i sentimenti provati dal personaggio Mark sono descritti in maniera lucida, a tratti straziante. A proposito della scrittura lo stesso Lucchesi afferma:
“Per me scrivere è una necessità: come respirare e nutrirsi. Quando penso a me stesso, ai miei occhi è ciò che mi identifica, il punto fermo di una vita che fatico a comprendere. Attenzione però, non è la mia àncora di salvezza, la valvola di sfogo o via dicendo, è più la mia amante, la mia forza, la mia passione, la mia anima che cerca attraverso le parole di emergere, di farsi amare."
LA VISIONE DELL’OLTRE, Luciano Lucchesi, Il Seme Bianco, pp. 127 Euro 12,90.