Ma un cuoco non dovrebbe cucinare, invece di scrivere? Andrea Ferrari cucina nel suo ristorante e scrive la storia della sua vita ricca di dolore e riscatto. “Il Cuoco: la ricetta dell’amore”, edito da Il Seme Bianco, narra una vita d’amore vissuta nella malattia, dall’infanzia a oggi.
Il lettore, quasi prendendolo per mano, accompagna il piccolo “Uccio” nel suo viaggio di crescita: dalle marachelle ai capricci, dalla malattia all’amore. Fino alla realizzazione professionale. Un libro che diverte emoziona e dà speranza.
Lo stesso autore dichiara: “Questo è il mio romanzo di esordio, ho deciso di tuffarmi in questa avventura senza nessuna esperienza nel settore, solo ed esclusivamente con la forza e la disperazione di un pezzo di carta che decretava una brutta sentenza: il mio amico cancro non mollava anzi si faceva più forte. Io non dovevo cedere non dovevo alzare bandiera bianca, la mia forza, la mia rabbia è stata trasferita come per magia in questo scritto.”
“Ti vedo soffrire, perché sei debole e attaccabile, la mia anima si chiede se io sarò in grado di esserti vicino, se sapranno le mie carezze e miei baci esserti di aiuto. Penso che non riuscirò a fare tutto ciò con la stessa intensità tua, perché tu sei sempre stata unica e immensa.”
Andrea Ferrari, geometra e nipote dei fondatori dell’albergo Il Cuoco di Oleggio in provincia di Novara raccontato dallo scrittore Dante Graziosi nel suo libro La topolino amaranto. Il suo futuro era scritto: doveva indossare la giacca bianca e il grembiule, doveva far vivere quella tradizione che continuava da generazioni.
Il Cuoco: la ricetta dell’amore, Andrea Ferrari, Il Seme Bianco, pp.112, euro 11,90.