Matteo SIMONE
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Sara Brogiato del C.S. Aeronautica Militare, nel 2012 ha vinto il titolo italiano promesse di mezza maratona. Dall’ottobre 2014 è allenata da Gianni Crepaldi, ha conquistato il tricolore assoluto dei 21,097 chilometri su strada. Di seguito approfondiamo la conoscenza di Sara attraverso risposte ad alcune mie domande: Ti sei sentita campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sento campionessa nello sport ogni giorno, non per il fatto di sentirmi migliore degli altri, ma perché amo ciò che faccio. Interpreto lo sport come palestra di vita in primo luogo e non come esercizio fisico fine a sé stesso.”
Questa è un’intervista che risale a un paio di anni fa e nel frattempo Sara ha dimostrato veramente di essere Campionessa vincendo il titolo italiano di mezza maratona nel 2017 ad Agropoli (Salerno) in 1h14:48 precedendo Ivana Iozzia 1h15:08 e Teresa Montrone 1h15:19.
Lo sport è una vera palestra di vita, insegna a conoscersi, sia il proprio corpo, le sensazioni che sperimentano nelle varie fasi dello sport dagli allenamenti alle competizioni che comprendono il pre gara, la gara e il post gara; lo sport insegna a provare a far meglio, a osare, a cercare di alzare gradualmente l’asticella attraverso strumenti fisici e mentali, fidandosi e affidandosi a se stessi e a qualcuno più esperto: In che modo lo sport ha contribuito al tuo benessere? “Lo sport mi insegna gni giorno a superare i miei limiti, a non arrendermi davanti alle difficoltà. Mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, rendendomi sensibile ad ogni suo cambiamento o segnale.” Qual è stata la gara della tua vita, dove hai sperimentato le emozioni più belle? “In occasione del mio primo titolo italiano.” Cosa ti fa continuare a fare sport? “Ciò che mi spinge a continuare a fare sport sono la sensazione di benessere e la sfida nel perseguire gli obiettivi.”
Lo sport diventa un ottimo insegnamento alla vita e un’ottima educazione che si affiancano ai sistemi famigliari e scolastici. Lo sport prima di tutto aiuta a giocare, a conoscersi, a far parte di un gruppo a rispettare regole ma anche a diventare competitivi, ad ottenere il successo, a migliorare tanti aspetti tecnici e mentali per affrontare al meglio la competizione che comporta non solo forza e resistenza ma anche capacità di concentrazione, focalizzazione e tanto altro: Come hai scelto il tuo sport? “Ho cominciato a correre partecipando alle gare della scuola.” Nel tuo sport quali sono le difficoltà ed i rischi, a cosa devi fare attenzione? Quali abilità bisogna allenare? “Nella mia disciplina penso sia fondamentale allenare, oltre alle abilità fisiche, la capacità di concentrazione, di gestione ed interpretazione della gara.” Quali i meccanismi psicologici ritieni ti abbiano aiutano nello sport? “L’entusiasmo e la voglia di mettermi in gioco con il quale affronto la mia attività hanno contribuito sempre in maniera positiva.”
Essere atleti significa sapersi gestire, diventare manager di se stessi, capire come allenarsi ma anche come nutrirsi, bisogna sapersi documentare e avvalersi di professionisti che possano consigliare i migliori accorgimenti tesi al benessere prima di tutto e poi alla performance: Cosa mangi prima, durante e dopo una gara? “Prima della gara consumo tendenzialmente pasti ricchi di carboidrati, aggiungendo una parte di lipidi; durante la gara generalmente solo liquidi come acqua o bevande contenenti sali minerali; dopo la gara il pasto comprende carboidrati, proteine, verdura e frutta.”
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “I fattori che hanno contribuito ad una prestazione non ottimale o indotto a non concludere una gara, sono legati tendenzialmente ad infortuni o a malesseri; per quanto riguarda i fattori ambientali che hanno influito in maniera negativa sul risultato finale, sicuramente il clima troppo caldo o troppo freddo hanno giocato un ruolo importante.”
Dietro l’atleta c’è un mondo di persone che coccolano, sostengono, supportano, consigliano, fanno il tifo. Sara sembra essere molto positiva e solare, sempre in buona compagnia ho avuto modo di conoscerla lo scorso aprile in occasione della “Tutta Dritta”, gara di 10km a Torino: Cosa e quali persone hanno contribuito al tuo benessere nello sport o alla tua performance? “La mia famiglia, gli amici, il mio allenatore, ma anche tutte le persone che incontro giornalmente, contribuiscono al mio benessere e quindi alla performance in generale.” I tuoi famigliari ed amici cosa dicono circa il tuo sport? “Probabilmente non lo praticherebbero con la mia stessa intensità, ma sono felici e orgogliosi per quello che faccio.” Pensi che potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? “Si, penso che potrebbe essere un ottimo supporto per quanto riguarda la gestione delle emozioni pre, post e anche durante la gara; ma anche per migliorare la percezione di sé stessi.”
Lo sport trasforma le persone, le rende più consapevoli delle proprie capacità, possibilità e limiti; più fiduciosi in sé; più autonomi, responsabili; più resilienti nel superare periodi di infortuni: C’è un’esperienza che ti possa dare la sicurezza, la convinzione, che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Non un’esperienza in particolare, ma in generale il percorso che mi ha portato ad essere quella che sono oggi.” Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Ho imparato che ciò che sembrava impossibile, con la pratica costante, può diventare “normalità”.” Quale è stata la tua gara più difficile? “Un campionato italiano di mezza maratona, dove ho convissuto con un dolore al ginocchio iniziato subito dopo i primi km.” Quale messaggio vuoi rivolgere ai ragazzi per farli avvicinare a questo sport? “Se volete conoscere realmente voi stessi e provare emozioni non descrivibili a parole…dovete cominciare a correre!”
A volte da subito si comprende quali possono essere le nostre capacità, intenzioni, possibilità, passioni e tutto diventa facile, possibile, raggiungibile; si riescono a fare cose straordinari e con facilità e considerate strane e bizzarre dai non addetti ai lavori. A volte si sperimenta il cosiddetto flow, uno stato di trance dove tutto fila liscio e si riescono a fare cose straordinarie con facilità: Ti va di descrivere un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Quando ero bambina, mi ritrovai a gareggiare con gli adulti su un percorso piuttosto impegnativo e dopo l’arrivo, gli addetti ai lavori non vollero darmi accesso al ristoro, increduli del fatto che avessi partecipato e concluso la gara!” Quali sensazioni sperimenti o hai sperimentato nello sport: allenamento, pregara, gara, post gara? “Stato di trans o meditativo, per il quale si ha la sensazione di approdare in un’altra dimensione. Percezione corporea elevatissima, euforia ed adrenalina.”
La mente degli atleti è affollata di pensieri, dubbi, certezze, sensazioni ed emozioni. Importante è saper riconoscere e gestire il tutto senza panico e stress ma con la consapevolezza che tutto ha un senso, tutto cambia si tratta di sapersi controllare e lasciarsi andare all’esperienza: Quali sono i tuoi pensieri? Pensare al traguardo, a quello che si è investito in termini di allenamenti, di preparazione atletica? “Pensare al traguardo in termini di emozioni e di soddisfazione che si provano una volta raggiunto l’obiettivo per il quale ogni giorno si ha lavorato, attraverso l’allenamento, la fatica e la costanza.” Hai rischiato di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? C’è un messaggio che vorresti dare per sconsigliare il doping? “No, mai. Il messaggio è molto semplice: la vittoria che si ottiene attraverso lo sport è quella del risultato ottenuto per mezzo della fatica, del duro lavoro, del superamento dei propri limiti. Mediante l’uso del doping questa vittoria viene meno. Perciò anche lo sport in sé perde di significato.”
Nella vita si fanno delle scelte importanti ogni giorno, c’è da trovare un giusto equilibrio tra i vari orti da coltivare, quello lavorativo, familiare e individuale: Hai dovuto scegliere di prendere o lasciare uno sport a causa di un percorso di studi o carriera lavorativa? “Si, per un periodo della mia vita ho dovuto ridimensionare l’attività sportiva per cause lavorative.” Riesci ad immaginare una vita senza lo sport? “No, al momento non ne sarei capace.”
Si apprende da qualsiasi situazione e qualsiasi esperienza, si porta a casa sempre qualcosa di importante. Bisogna essere resilienti e saper aspettare e capire come superare momenti o periodi difficili, di crisi: Come hai gestito eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Ho gestito gli infortuni e le sconfitte con l’ottimismo e la capacità di trovare il lato positivo della situazione, affinché anche quello potesse essere tempo investito e non sprecato.” Hai mai rischiato per infortuni o altro di smettere di essere atleta, hai mai pensato di smettere? “No, non ho mai pensato di smettere; anzi, i periodi di stop forzato causa infortuni, mi hanno resa cosciente di quanto fosse importante per me la pratica sportiva.”
Nella mente degli atleti sempre ci sono tanti obietti, sogni, gare da partecipare, tempi da migliorare, maglie azzurre da indossare: Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “Nel lungo periodo, l’esordio in maratona, con il sogno di poter vestire un giorno la maglia azzurra nella manifestazione a cinque cerchi.”
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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