A Fiume Veneto, lo scorso 22 Giugno, nel bellissimo spazio arte EUROOM e per iniziativa dei titolari Euro Rotelli e Daria Collovini, si è svolta una affollata serata ad ingresso libero che ha visto protagonista lo sceneggiatore, regista e scrittore Marco Tullio Barboni.
All'iniziativa hanno collaborato attivamente le Associazioni Fiume Crea ed Occhio dell'Arte.
La serata si è aperta, dopo i saluti del fotografo internazionale Euro Rotelli nelle vesti di padrone di casa, con G.A.M.E. Saxophone Quartet, che ha sottolineato musicalmente la serata anche dopo la presentazione del volume di Barboni "A spasso con il Mago. Merlino e io" (Viola editrice). A seguire l'accoglienza iniziale del virtuoso quartetto, ecco il via alla proiezione del cortometraggio "Il Grande Forse", firmato dalla regia di Marco Tullio Barboni e con protagonisti Philippe Leroy e Roberto Andreucci, insieme all'amato cane di casa Barboni, Merlino, oggi scomparso ma figura letteraria resa eterna dal volume celebrato nella serata.
Al termine della proiezione del corto, Lisa Bernardini Presidente dell' Occhio dell'Arte è salita sul palco insieme a Marco Tullio Barboni, ed il pubblico attento ha mostrato di gradire con gli applausi i momenti più rilevanti di questa presentazione articolata e ricca di spunti e riflessioni.
Ad aggiungersi al linguaggio cinematografico e a quello letterario è stato alla fine dell' incontro da EUROOM anche quello fotografico, con l'accesso in galleria interna dei presenti a visionare "Sleepy Places" (le fotografie di Euro Rotelli in mostra per l'occasione).
E' stato sottolineato da Lisa Bernardini di come anche Euro Rotelli, al pari del Barboni nel suo libro, percorra un viaggio onirico attraverso questa sua exhibition, indagando la stagione invernale, quando con la sola compagnia della sua macchina fotografica, attraverso luoghi desolati e abbandonati, ha ritratto situazioni dei “Villaggi Vacanza”, posti deputati al divertimento estivo, con le spiagge che d’estate sono sinonimo di divertimento, ma viste da una prospettiva di sonno temporaneo, mostrando un mondo in letargo che aspetta solo di essere risvegliato per riprendere la solita vita.
Un confronto tra linguaggi - le parole e le immagini - apparentemente distanti e così diversi: il primo rappresenta un dialogo tra persona e animale, il quale assume una dimensione umana nel rapportarsi al padrone che a sua volta diventa il suo interlocutore; il secondo ci fa scoprire luoghi e cose all’apparenza inanimati ma che denunciano la presenza umana proprio nella loro essenza, nel momento in cui vengono rivelati dal fascio inatteso di luce.
Due forme artistiche che hanno guidato i presenti in un’indagine metafisica e si sono fuse entrambe nell’introspezione e nel significato dell’esistenza stessa.
Una serata resa ancora più piacevole dalle persone che si sono tutte intrattenute fino a tardi a godere di un momento conviviale preparato per l'occasione dagli impeccabili padroni di casa.