Brusciano: I Battenti della Madonna dell’Arco fra i 400mila in Pellegrinaggio presso il Santuario di Sant’Anastasia il Lunedì dell’Angelo.
Anche quest’anno da Brusciano, nel Lunedì dell’Angelo, 2 aprile 2018, è stata effettuata, fra liturgia sacra e ritualità, la “Juta” alla Madonna dell’Arco dei Battenti vestiti di bianco, con la tracolla azzurra ed i fianchi fasciati di rosso, guidati dai loro comandanti al suono della trombetta di ottone.
Nel passo cadenzato da orazioni e canti fino al Santuario della Madonna dell’Arco si sono ritrovati i componenti delle diverse squadre bruscianesi che portano avanti da decenni i nomi dei loro fondatori: “O’ Patano; O’ Pallère; O’ Caparaglio; Zì Alfredo; Mangiapalomma”. Negli ultimi anni si sono aggiunti i gruppi familiari dei fratelli Di Maio e Maritato e di Felice Mocerino, ad incedere lungo il percorso dei pellegrini che porta al Santuario Mariano di Sant’Anastasia, sorto sul luogo del primo miracolo della Madonna dell’Arco avvenuto il lunedì del 6 aprile del 1450.
Dopo la celebrazione eucaristica presso la Chiesa S. Maria delle Grazie, officiata dal Parroco, Don Salvatore Purcaro, è iniziato lo sciamare di queste squadre per le vie del paese con i momenti pubblici centrali, quello al Cimitero Comunale e quello presso la Lapide dei Caduti della Grande Guerra sotto il Municipio Vecchio, dove sono state deposte le corone di alloro, svolto il saluto cerimoniale delle bandiere e dei gonfaloni, innalzato canti devozionali alla “Mamma e’ ll’Arco” e sparati fuochi d’artificio.
Fra coloro che “Dann’a’Voce a Chi je devote” segnaliamo Giacomino Di Maio della Squadra “e’ Caparaglio”,in video su https://www.youtube.com/watch?v=QgsbgMmNEe0 e Paola Terracciano della Squadra “d’O’ Patano” su https://www.youtube.com/watch?v=Y7fYO7UY4lA .
Mentre nel richiamo mariano generale vengono veicolati anche recenti sentimenti di lutto, soprattutto quando si tratta di giovani vite volate in cielo o di persone stimate da tutto il paese, come il caso dell’italo-francese Michel Esposito, omaggiato dalla Squadra d’O’ Pallere guidata da Felice Di Maiolo, sul web https://www.youtube.com/watch?v=8OaBfJyNXyU , come pure per la memoria del figlio d’arte della famiglia Sessa, Pierino, ricordato prima dal Gruppo dei Battenti dei fratelli Di Maio e Maritato, su https://www.youtube.com/watch?v=VY9eMQaH0rY, e poi da Pasquale Mocerino ed Antonio Di Maiolo della Squadra di Zì Alfredo.
Lungo la Nazionale delle Puglie, che porta a Pomigliano, da dove poi si risale verso il Santuario Mariano di Sant’Anastasia, passano per Brusciano anche le squadre di Lausdomini e quella unica, numerosa e compatta di Mariglianella nella preghiera che si distende per il territorio, una volta partita dalla Chiesa San Giovanni Evangelista dopo l’Eucarestia con il Parroco Don Ginetto De Simone. Quest’anno nella coincidente Giornata Mondiale dell’Autismo aprivano il pellegrinaggio mariano con questo invito: “Un bambino autistico non va cambiato, va capito e ascoltato con il cuore” come postato all’indirizzo web https://www.youtube.com/watch?v=hI9XRZR1qGk .
Dopo il momento sacro c’è poi stato quello profano dei balli, dei canti e delle tammurriate, e, dopo il lavacro spirituale sotto l’effige della Madonna dell’Arco, l’affondo enogastronomico in taralli, pizze, pastiere di grano, casatielli e ottimo vino. Ed infine la scorribanda consumistica, fra le bancarelle della tradizionale fiera di Sant’Anastasia, dopo aver accuratamente acquistato qualche souvenir mariano per le famiglie.
Padre Alessio Romano, Priore del Santuario di Madonna dell’Arco, con tutti i suoi confratelli Domenicani e la massa dei fedeli, pellegrini e fujenti, nel sereno godimento dell’evento religioso a Sant’Anastasia, hanno goduto serenamente dei livelli di safety e security, servizi sanitari ed assistenziali, garantiti, nei differenti ruoli e competenze, dalla Prefettura e Questura di Napoli e dalle Istituzioni territoriali e locali, dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia Municipale, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa, dai tanti medici volontari e dagli operatori dell'Asl. Questo per un grandioso evento religioso con richiamo regionale campano e non solo.
Il sociologo Antonio Castaldo ha osservato che «sono trascorsi 568 anni dall’inizio del culto della Madonna dell’Arco presso uno dei tre Santuari mariani, con quelli di Pompei e Montevergine, più frequentato della Campania. Attraverso di esso la religiosità popolare trova espressioni nelle forme arcaiche che richiamano antichissimi riti penitenziali, spesso a lenimento della sofferente umanità dei più deboli e sinceri devoti fiduciosi nella securizzante protezione dal male, attendendo salvezza, invocando grazie e portando il ringraziamento per averle ricevute, con il cero in spalla alla Madonna dell’Arco. Così terminando la Settimana Santa di Passione, Morte e Resurrezione di Cristo e facendone memoria, dentro una celebrazione mariana, quella dedicata alla “Mamma dell’Arco” ».
IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA