A cura di: Ufficio stampa Sorgente
Per le donne in attesa di un figlio prendersi cura della propria salute e di quella del proprio bambino deve diventare una priorità. A tal fine è importante che la gestante si sottoponga a tutte le visite di controllo previste nell’ambito dei test di screening prenatale e bisogna anche che la coppia inizi a pensare se e come conservare le cellule staminali del cordone ombelicale
Un argomento che provoca sempre molti dubbi nelle future mamme riguarda l’assunzione di farmaci in gravidanza, in quanto molte donne temono che siano dannosi per la salute del bambino.
Per sfatare questo falso mito e promuovere una migliore tutela della salute delle donne in gravidanza, l’Agenzia Italiana del Farmaco è intervenuta tramite la messa a punto di un sito internet dedicato alla corretta informazione sui farmaci in gravidanza.
Innanzitutto non tutti i farmaci sono dannosi per il bambino e, se sono stati prescritti dal proprio medico, possono essere utilizzati senza grosse preoccupazioni. In particolare per le donne che soffrono di malattie croniche e sono sotto terapia farmacologica già da prima della gravidanza, è importante ottimizzare la terapia consultando il proprio medico specialista: sarà infatti importante non sospendere improvvisamente la terapia, ma valutare i corretti dosaggi o l’eventuale sostituzione con un farmaco alternativo.
Inoltre, se l’utilizzo dei farmaci in gravidanza tende a essere ridotto dalle mamme per paura di complicazioni, dopo la nascita del bambino è bene mantenere la stessa cautela specie per quello che riguarda la somministrazione di farmaci ai bambini. Come sottolinea l’Aifa nelle sue campagne di comunicazione1, spesso molti genitori somministrano ai bambini gli stessi farmaci usati dagli adulti, diminuendo sono il loro dosaggio. Per l’utilizzo dei farmaci nei bambini è però necessario avere indicazioni dal pediatra per un corretto trattamento terapeutico e per non nuocere alla salute del piccolo.
Talvolta, nonostante la prevenzione e il corretto utilizzo dei farmaci, nei bambini e negli adulti possono insorgere disturbi che non possono essere trattati con i farmaci ma per i quali si può ricorrere ad altri trattamenti. Il Ministero della Salute, ad esempio, riconosce l’utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale come un valido trattamento per oltre 80 malattie (secondo il decreto ministeriale 18 Novembre 2009)2.
Dunque, per prevenire o trattare accuratamente delle patologie è importante tenere in considerazione che ogni tipo di terapia deve essere prescritta dal proprio medico o da uno specialista, che può indicare il trattamento più adeguato per ogni disturbo, dalle terapie farmacologiche a quelle di altro tipo, come le terapie cellulari.
Per informazioni sulle staminali cordonali e la loro conservazione visita: www.sorgente.com
Fonti
1. Campagna di comunicazione AIFA "Farmaci e pediatria" (anno 2014)
2. Decreto ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”