La sfilata di Carnevale a Napoli, in Centro Storico e Decumani, ha visto il ritorno, dopo 50 anni di assenza di rappresentazione, della “Cantata della Zeza” messa in scena dal “Gruppo Operaio ‘E Zezi” di Pomigliano d’Arco fondato e diretto da Angelo De Falco, “O’ Prufessore”.
L’evento Carnevale 2018 è stato voluto dall’Amministrazione Comunale di Napoli, guidata dal Sindaco, Luigi de Magistris, con l’Assessore alla Cultura, Nino Daniele, il quale ha affermato: “Tornare a riproporre La Canzone di Zeza, significa non solo ricollegarsi a un frammento di tradizione abbandonato dalla città (a differenza dell’entroterra dove è ancora vivo, atteso e seguito), ma soprattutto riscoprire il valore catartico e liberatorio proprio del carnevale e di tutte le feste popolari, oggi particolarmente utile e necessario per la sua peculiare carica di ribellione e di ironia”.
Tanto in collaborazione con “Arealive” e la preziosa assistenza in tutto il percorso della promotrice Associazione “I Sedili di Napoli” presieduta dal generoso ed instancabile Giuseppe Serroni. Su YouTube il Servizio di SiComunicazione News è https://www.youtube.com/watch?v=baTaBFHYNQo .
“Il corto circuito fra campagna e città, oggi periferia e centro, industria sempre più rarefatta e servizi sempre più sofisticati, fra il passato ed il presente del Terzo Millennio, fra il lontano Oriente ed il globalizzato Occidente -ha affermato il sociologo Antonio Castaldo- si è materializzato con la “Cantata della Zeza” che ha attraversato le strade del centro storico di Napoli lo scorso 13 febbraio incuriosendo i tanti visitatori italiani e stranie e risvegliando nel popolo napoletano assopiti sentimenti evocando energizzando le strade colorate ed affollate di residenti e turisti”
Da Guillaume Cottrau a Benedetto Croce, da Pierpaolo Pasolini a Roberto De Simone, tanti studiosi si sono interessati a questo “redicoluso contrasto”. Ma è nell’analisi di uno dei più attenti ricercatori della nuova generazione, l’etnomusicologo, Daniele Cestellini, che il Gruppo Operario ‘E Zezi, con il fondatore Angelo De Falco, si riconosce. Nell’anno 2013 ricercatori e operatori dell’Associazione ControSguardi, Cestellini, Fabrizio Loce Mandes e Ferdinando Amato del Dipartimento Uomo & Territorio dell’Università degli Studi di Perugia, seguono e registrano l’itinerante performance dei Zezi, la “roboante compagnia del Gruppo Operaio” nella più popolare delle feste calendariali. Così rileva il Cestellini: “La Canzone di Zeza è una forma di lamento ritualizzato attraverso il quale si celebra la morte di Carnevale. È una commedia popolare, messa in scena, fino alla metà degli anni Cinquanta, da gruppi di attori improvvisati: si sviluppa sul contrasto, interamente cantato, tra un uomo e una donna, tra il vecchio e il nuovo, in un conflitto intergenerazionale in cui si celebra la sconfitta per castrazione di Pulcinella, il quale, invano contro sua moglie Zeza, si oppone al matrimonio della figlia Vicenzella con Don Nicola. Fin dall’inizio della sua carriera, nel 1974, il gruppo operaio E Zezi di Pomigliano d’Arco, ha lavorato sulla Canzone di Zeza, rielaborandola e proponendola anche al di fuori del periodo di carnevale. Con la Canzone di Zeza - come del resto con molti repertori riproposti dagli Zezi negli anni - l’intento è stato sempre di rifondare un momento di collettivizzazione, uno spazio di socialità straordinaria, dentro il quale porre il problema del significato interno, della struttura, del rituale, ma con differente intensità. I suoi riflessi sono più che mai attuali, sia sul piano culturale che politico”.
Nel Carnevale partenopeo 2018 il G. O. ‘E Zezi ha partecipato, sotto la direzione di Angelo De Falco, nei vari ruoli di cantanti e attor: Pulcinella, Massimo Mollo; Zeza, Paolo Esposito Mocerino; Ro’ Nicola, Massimo Ferrante; Vicenzella, Orazio Mogavero; Abate, Antonio Castaldo. I musicisti: Enzo Salerno, Percussioni; Alessio Sica, Rullante; Franco perreca, Clarinetto; Martina Mollo, fisarmonica; lo spagnolo, da Malaga, Carlos Moratalla, Tromba; Caterina Bianco, Violino; Alessandra Falivene, Triccheballacche; Angelo De Falco, scetavajasse. Salvatore Iasevoli e Enzo Stendardo, Tammorre. Gennaro Mocerino, attrezzista che saltuariamente veste anche i panni di Vicenzella. Per trucco e costumi Marzia Del Giudice.
Tutti accompagnati da una folla di partecipanti di altre associazioni e rappresntanti istituzionali fra cui l’Assessore comunale, Nino Daniele ed il Vice Sindaco della Città Metropolitana di Napoli Elena Coccia. Un assidua simpatica condivisione dell’intero percorso è stata prodotta dalla fotografa rumena Luiza Moldovan.
L’intero evento del Carnevale a Napoli 2018 è ben sintetizzato nel servizio a cura di Antonio Ferrara, AeropolisTV, postato su YouTube https://www.youtube.com/watch?v=YNjG-iLK4h0 .
IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA –