Informazione nella biblioteca
Una decina di DVD che illustrano le terapie violente della psichiatria sono stati collocati sui tavoli della biblioteca a sostegno della campagna informativa.
L’elettroshock, noto anche come terapia elettroconvulsivante (TEC), ed i “trattamenti” di psicochirurgia stanno recentemente tentando di tornare alla ribalta. Eppure, fin dal loro inizio, non sono mancati conflitti tra gli psichiatri, che hanno una cieca fiducia in questo genere di “terapie”, e il gran numero di vittime e famiglie che sono state completamente rovinate da loro.
Chi sta dicendo la verità? Chi è rimasto turbato oppure ha provato repulsione guardando un video mentre viene praticata la TEC oppure un intervento di psicochirurgia, conosce troppo bene la risposta; queste procedure possiedono tutte le caratteristiche della tortura fisica che apparteneva all’arsenale dei violenti interrogatori di servizi segreti deviati, piuttosto che agli strumenti di un “medico”. Tuttavia, sono pochissime le persone che hanno visto un tale video, ed a quanto pare nemmeno quelle che propongono leggi sul loro uso coatto, e meno ancora quelle che hanno assistito in prima persona a queste procedure.
Gli psichiatri che promuovono queste terapie si mascherano di legittimità medica: l’ospedale, gli assistenti vestiti di bianco, gli anestetici, i farmaci miorilassanti e l’attrezzatura dall’aspetto raffinato. Gli effetti dell’elettroshock sono devastanti, eppure ai pazienti o alle loro famiglie non vengono mai esposte tutte le conseguenze a cui possono dar luogo simili trattamenti. Peggio, quando si sollevano obiezioni queste non sono accettate.
Nei colloqui atti a persuadere il paziente, ignaro e fiducioso, non si parla mai del fatto che tali procedure sono estremamente lucrative per gli psichiatri e per le strutture ospedaliere, malgrado il fatto che esse sono il presupposto per ulteriori “trattamenti” psichiatrici dispendiosi e protratti nel tempo, e di conseguenza garantiscono il business e gli introiti futuri per gli operatori del settore.
Con letteralmente miliardi di profitti realizzati tramite TEC e psicochirurgia, oggi vi è un livello spaventoso di disinformazione su di essi, la maggior parte diffusa dagli psichiatri. Molti scienziati criticano la procedura.
Il neurologo e ricercatore John Friedberg, che per oltre trent’anni ha studiato le complicazioni dell’elettroshock, ha affermato: “È molto difficile esprimere a parole cosa causa il trattamento con shock alle persone... distrugge l’ambizione della gente, e... la loro vitalità. Rende le persone piuttosto passive ed apatiche... Inoltre, l’amnesia, l’apatia e la mancanza d’energia sono, a mio parere, la ragione per cui… [gli psichiatri] riescono a cavarsela”.
Mary Lou Zimmerman è consapevole di aver perso la sua voglia di vivere per mano di uno psichiatra. Nel giugno del 2002, una giuria ha ordinato alla Cleveland Clinic, in Ohio (USA), di pagare 7,5 milioni di dollari (6 milioni di Euro) a una signora di 62 anni in seguito ad un atroce intervento di psicochirurgia. La signora Zimmerman aveva cercato aiuto per il fatto che si lavava le mani in maniera compulsiva e, dopo aver letto rapporti entusiastici sul sito web della clinica riguardo il trattamento, decise di rivolgersi a loro. La realtà fu un incubo. La signora fu sottoposta ad un intervento durante il quale le fu trapanata la testa in quattro punti diversi e le furono rimosse delle parti del cervello, ciascuna dalle dimensioni di una biglia. Dopo l’ardua sofferenza la signora scoprì di non essere più in grado di camminare, stare in piedi, mangiare o andare in bagno da sola. Il suo avvocato, Robert Linton, ha dichiarato: “Lei ha perso tutto, tranne la consapevolezza di quanto ora sia diversa. È completamente invalida e ha bisogno di assistenza continua”.
Nonostante i loro sofisticati armamentari scientifici, la brutalità della TEC e della psicochirurgia dimostrano che la psichiatria non è progredita oltre la crudeltà e la barbarie dei suoi primi trattamenti. Questo rapporto è stato scritto come aiuto per assicurarsi che, allo stesso modo della fustigazione, delle frustate e del salasso, oggigiorno fuorilegge, questi “trattamenti” devono essere proibiti o perseguiti per quello che sono, cioè come la violenza carnale.
Le attività del comitato
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus, è un'organizzazione di volontariato non a scopo di lucro, finalizzata a investigare e denunciare le violazioni psichiatriche dei diritti umani.
Il CCDU è stato fondato in Italia nel 1979 ed è diventato una Onlus nel 2004. Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus è una organizzazione indipendente ed è collegato ideologicamente al CCHR (Citizen Commission on Human Rights), che ha sede a Los Angeles.
Il CCHR International è stato fondato nel 1969 dalla Chiesa di Scientology e dal Professor Thomas Szasz, professore emerito di psichiatria all'Università di Syracuse, Stato di New York e autore di fama internazionale. A quel tempo le vittime della psichiatria erano una minoranza dimenticata, segregate in condizioni terribili nei manicomi sparsi nel mondo. In seguito a ciò, il CCHR elaborò una dichiarazione dei Diritti Umani sulla Salute Mentale che è diventata la linea guida per le riforme nel campo della salute mentale.
I volontari del CCDU, con questa campagna informativa, si sono ispirati alle parole di L. Ron Hubbard: “un essere è di valore solo nella misura in cui può essere utile agli altri”.
Dal sito della campagna: "ccdu.it" è possibile richiedere un kit informativo gratuito.
Fonte notizia
www.ccdu.it videos psychiatry-an-industry-of-death