In condizioni normali, le comuni pompe centrifughe devono essere riempite di acqua (eliminando dunque l’aria presente nelle tubazioni) prima di poter iniziare la loro azione di pompaggio e di sollevare il liquido a un’altezza superiore rispetto a quella di partenza.
L’operazione che si esegue prende il nome di “adescamento” ed è indispensabile per questi modelli; ma esiste anche un’evoluzione rappresentata dalle pompe centrifughe autoadescanti che, adescandosi da sole, sono in grado di eliminare la componente gassosa dalle tubature senza alcun intervento preventivo.
Nelle pompe autoadescanti può essere presente una camera di separazione in cui vengono pompati sia l’acqua che l’aria per mezzo dell’azione di un girante. L’aria viene eliminata attraverso un ugello, mentre il liquido, più pesante, rimane a contatto col girante fino a quando non viene eliminata tutta l’aria: a quel punto l’elettropompa inizierà a svolgere a pieno regime la sua azione di pompaggio.
Un’altra variante delle pompe autoadescanti è rappresentata dai modelli con due camere e un girante aperto; l’effetto degassificante viene apprezzato nel caso in cui avvenga il pompaggio di miscele di aria e di liquido (e non solo di liquido, dunque) oppure quando si aspirano fluidi contenenti sostanze inquinanti, come ad esempio si può verificare quando si procede alla rimozione di acqua di scolo potenzialmente contaminata.