In Italia utilizziamo grande varietà di pomodori per creare gustosi condimenti, puri o profumati da erbe ed aromi, secondo la migliore tradizione italiana.
I sughi e le passate di pomodoro italiani di qualità sono preparati com pomodori maturati al caldo sole del sud, ricchi di proprietà organolettiche.
Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina e Carlo Calenda, dello sviluppo economico, hanno recentemente firmato un importante decreto interministeriale, che sancisce l’obbligo per i produttori di indicare in etichetta l’origine geografica dei derivati del pomodoro.
Questa nuova normativa segue quelle analoghe, già da tempo in vigore per la pasta ed il riso, così come per i prodotti dell’industria lattiero casearia.
Questa nuova norma si riferisce in particolare a conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse, che contengano almeno per il 50% da derivati del pomodoro.
Le aziende associate all’ANICAV, così come i vertici dell’associazione esprimono soddisfazione per la novità, che contribuirà sicuramente in modo positivo a ridurre le speculazioni sulla presenza di pomodoro cinese sulle tavole degli italiani, notizia falsa rilanciata da diversi media e in programmi televisivi.
Secondo l’ANICAV infatti i prodotti made in Italy rappresentano il 98,5% della passata di pomodoro, della polpa e dei pelati che arrivano sulle nostre tavole ed oggi, grazie alla nuova etichettatura contenente l’origine, potranno essere facilmente riconoscibili e leggibili dal consumatore.
Le nuove diciture per i derivati del pomodoro
Il decreto richiede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia riportino in etichetta informazioni relative a paese di coltivazione e di trasformazione del pomodoro.
Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.
Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura “Origine del pomodoro: Italia”.
La vendita di prodotti Made In Italy nel mondo
Dopo la
Guida Vinitaltour –
vini italiani in tour - dedicata al meglio della
produzione vinicola nazionale, è in arrivo De Gustibus, il catalogo delle eccellenze alimentari italiane e bresciane, destinato agli
importatori esteri, in distribuzione dal prossimo anno.
Ideato dal Gruppo Editoriale Vannini Italia, De Gustibus è una vera e propria guida al meglio della produzione agroalimentare nazionale, presentando schede approfondite relative alla zona di produzione, al tipo di lavorazione effettuato ed alle caratteristiche peculiari di ogni prodotto.
Contattare direttamente gli esportatori e le catene della gdo per presentare i propri prodotti, per una piccola-media azienda rappresenterebbe infatti una missione costosa e gravosa, da un punto di vista delle risorse e del tempo da impiegare. Per questa ragione
De Gustibus rappresenta una via privilegiata per la promozione e la vendita di prodotti tipici italiani nel mondo, oltre che un importante contributo contro l'agropirateria.
L’idea di realizzare un catalogo di prodotti alimentari d'eccellenza è nata come risposta alla crescente esigenza di piccole e medie aziende, operanti nel settore agroalimentare, di ampliare il proprio mercato e vendere vino e aliemnti all’estero, senza però dover investire budget importanti.
I buyers degli importatori di food ed in generale i food marketer sono ricercati da tutti gli operatori di questo settore così competitivo e per conquistare la loro fiducia è importante saper valorizzare l’identità specifica di ogni filiera, evidenziare le caratteristiche del territorio ed il tipo di ingredienti, le tecniche di produzione e le specifiche denominazioni.
Le quattro edizioni annuali del
catalogo De Gustibus, una per ogni stagione, verranno inviate Da Vannini Editrice a
15.000 importatori di food stranieri, mettendo direttamente in contatto i produttori con gli importatori e i distributori, per far nascere nuove relazioni commerciali.
Per saperne di più o conoscere le modalità di inserimento nella prima edizione della guida, visita:
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Fonte notizia
www.degustibus.it