“L’amore non ti spezza le ali, non ti distrugge. L’amore ti aiuta a volare e ti dà una mano a costruire un nido per due”. Arriva dritto al cuore il messaggio contro la violenza sulle donne dell’opera di Maria Luisa Urselli dal titolo “Giò. Dal tunnel a una nuova rinascita”, pubblicata nella collana “Gli Emersi della Narrativa” dell’Aletti editore. Una storia che tocca e unisce, come un filo sottilissimo, tutte le donne, di ogni età, di ogni nazionalità, di ogni ceto sociale.
Giò è una semplice ragazza del sud che vive serenamente la sua vita. Ma un giorno conoscerà un ragazzo di cui si innamorerà. Lui farà di tutto per distruggerla e lei cadrà nella sua rete, entrando in un tunnel senza uno spiraglio di luce. Piano piano rinascerà, ma nel momento in cui salirà sulle vette, lotterà tra la vita e la morte.
«L’idea di scrivere quest’opera - racconta l’autrice che vive in Abruzzo, a San Salvo (provincia di Chieti) - è nata nel momento in cui mi sono sentita coinvolta realmente in terza persona e ho raccolto tutte l’emozioni necessarie per dare vita alla stesura del libro». E così, Maria Luisa Urselli, creativa nell’animo, sognatrice ad occhi aperti, ha voluto imprimere nero su bianco un racconto profondo, coinvolgente, ricco di argomenti attuali, dove, purtroppo, qualsiasi persona potrebbe ritrovarsi a vivere come protagonista. La scrittura diventa, così, una terapia per superare i momenti di difficoltà, fonte di salvezza dell’anima e del corpo. «Esporsi, esprimere i propri tormenti - afferma l’autrice -, rapportarsi con altre persone, comunicare, raccontarsi attraverso la scrittura aiuta il nostro stato mentale, ma è anche di grande aiuto a chi come noi è in pericolo psicologicamente e neppure se ne rende conto».
La storia, narrata con un linguaggio scorrevole, spontaneo e profondo, è un messaggio di solidarietà femminile, un inno a lottare tutte insieme per la libertà di essere sé stesse e di poter volare con le proprie ali. Unite come sorelle, amiche, mamme, nonne, figlie dello stesso Dio. Un inno alla vita, all’amore e a quella speranza che, seppur fievole nel buio delle difficoltà, non bisogna mai perdere.
Nell’opera, sia la realtà che la fantasia vanno a toccare un intreccio di sentimenti che, attraverso la figura di Giò, subisce varie fasi: dalla conoscenza di Valerio, all’amore, alla trappola, la manipolazione, la sofferenza e la speranza di poter rinascere in una nuova vita e rivedere la luce in fondo al tunnel.
«Al lettore spero di trasmettere le stesse sensazioni che ho provato io nella stesura del libro, senza aspettarmi nulla. Per me sarebbe già motivo di gioia poter trasmettere coinvolgimento, profondità, sofferenza, dolore, preoccupazione, paura, tenerezza, dolcezza, amore, gioia e speranza in una nuova rinascita». Infine, l’autrice si rivolge alle tante, troppe, donne vittime di violenza, intrappolate in relazioni tossiche. «Non chiudetevi nei silenzi, fatevi aiutare, e ascoltate chi vi sta vicino e vi vuole davvero bene. Non permettete mai a nessuno di togliervi l’autostima, la vostra libertà, e continuate a lottare soprattutto per la vostra dignità».