Stefano Venier: l’ambition di Snam è lo sviluppo di un’infrastruttura energetica per un futuro sostenibile, attraverso il riadattamento (repurposing) e il continuo ammodernamento della rete, per accogliere in prospettiva volumi crescenti di molecole verdi.
Stefano Venier, Snam: 11,5 miliardi per un’infrastruttura multi-molecola al servizio della transizione energetica
L’AD di Snam Stefano Venier lo aveva auspicato anche al “Corriere della Sera” in occasione della presentazione del nuovo Piano Strategico 2023-2027: mai come oggi, in un contesto energetico globale che continua ad essere volatile, è necessario continuare a impegnarsi per rispondere efficacemente e in maniera bilanciata alle sfide del trilemma energetico. “Investiremo 11,5 miliardi di euro nello sviluppo di un’infrastruttura in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese”: la risposta di Snam per contribuire concretamente a disegnare un futuro sostenibile, sicuro, digitale, connesso e inclusivo è nelle parole dell’AD Stefano Venier, riprese anche nell’articolo del “Corriere della Sera”. Il piano prevede investimenti orientati ad una maggiore flessibilità del sistema energetico attraverso l’adeguato dimensionamento di una infrastruttura pan-europea multi-molecola, modulare, flessibile e innovativa, grazie alla sensoristica e all’intelligenza artificiale. In parallelo, Snam guarda allo sviluppo della piattaforma di Energy Transition concentrata su tecnologie per la decarbonizzazione, con un ruolo strategico e abilitante della sostenibilità e dell'innovazione.
Stefano Venier: Snam, gli obiettivi di sostenibilità
L’AD Stefano Venier pone l’attenzione in particolare sugli “ambiziosi obiettivi” definiti per dare un contributo sempre più significativo nella lotta al climate change. Nel piano al 2027 Snam ha fissato nuovi target sul fronte delle emissioni di CO2 nel medio termine, pari a -25% al 2027, -40% al 2030 e -50% al 2032, in vista del già annunciato target di net zero sulle emissioni scope 1 e 2 al 2040, ed ha aggiunto un nuovo impegno di lungo termine: raggiungere il net zero su tutte le emissioni (incluse quindi anche le scope 3) entro il 2050. Per Stefano Venier il cambiamento climatico non si può risolvere solo a livello di emissioni e va quindi trovato un giusto equilibrio sostenibile su tutti i ‘planet boundaries’. Tra questi “il Natural Capital: ci siamo infatti dati un obiettivo di impatto zero, già da quest’anno, su tutte le nostre attività in termini di biodiversità e di rigenerazione di quella parte del territorio italiano che attraversiamo con le nostre infrastrutture. Inoltre, raccogliendo dati in tempo reale lungo tutta la nostra rete, siamo in grado di svolgere un’importante attività informativa e di monitoraggio, anche in termini di sicurezza, proprio in questi territori”.