Scritta e interpretata dallo stesso Gabriele, utilizzando il sistema ironicamente denominato “CosmoNApolitano-Maradoniano", la canzone e il videoclip rappresentano un'esplosione di suoni e culture, unendo versi memorabili, come quelli di «O surdat innammurat», a cori da stadio come «Ho visto Maradona», e mescolando il tutto con astuzia, follia, estro e paraculismo, in un vero e proprio concentrato multietnico.
«Yo soy szero, yo soy uno, y so tutt quant e nisciun ...»
(Io sono zero io sono uno, io sono tutti quanti e nessuno...)
Il testo napoletano si fonde con ritmi di tammurriate tradizionali, cadenze latine, cori afro, armonie pop mediterranee e strumentali mediorientali, creando un'esperienza musicale unica e coinvolgente. MaraDona nasconde significati profondi, come racconta l’artista: «Ci sono i luoghi comuni, le fragilità, la genialità ed il suo essere dio pagano degli ultimi, immagine preferita del sud del mondo».
Giuliano Gabriele si avvicina alla musica a otto anni iniziando a studiare l'organetto. Il suo interesse crescente per la musica folk italiana e la world music lo spinge ad approfondire il repertorio popolare attraverso il canto, la zampogna, il tamburo a cornice e la chitarra battente. Dopo diverse collaborazioni con gruppi musicali, dal 2008 intraprende la carriera da solista. È considerato uno dei giovani artisti più interessanti nel panorama della world music Italiana. All’attivo importanti esperienze live e collaborazioni eccellenti.
Il singolo di MaraDona è disponibile su tutte le piattaforme di streaming e il videoclip su YouTube.