L’atleta nel corso della sua carriera o del suo percorso, attraversa diverse fasi e momenti importanti, intensi e anche difficili per quanto riguarda allenamenti e gare ma anche scelte importanti di partecipazione a gare, scelta di squadre o società e allenatori o istruttori.
La vita dell’atleta è molto difficile in quanto deve capire quali sono le sue potenzialità, capacità, caratteristiche che possono portarlo eventualmente all’eccellenza e a volte poter fare dello sport la propria professione, a volte scegliendo anche un centro sportivo militare a discapito di altre professioni o percorsi di studio.
L’atleta nel corso di piani e programmi di allenamenti e partecipazione a gare può anche andar incontro a sconfitte, crisi o infortuni. Il lavoro dello psicologo è affiancarsi all’atleta aiutandolo prima di tutto a un lavoro di autoconsapevolezza e goal setting, cioè aiutarlo a tirare fuori proprie risorse personali e aiutarlo a definire obiettivi graduali e sfidanti da cercare di portare a compimento attraverso vari e metodi e tecniche quali visualizzazioni, esercizi di respirazione diaframmatica addominale, sedia vuota gestaltica.
Lo psicologo aiuta a incrementare autoefficacia lavorando su precedenti esperienze di successo e cercando di farle memorizzare e poterle richiamare all’occorrenza quando c’è bisogno di ritrovare fiducia e continuare a crederci di potercela ancora fare a ottenere successo e performance ottimale. Lo psicologo aiuta l’atleta a sviluppare resilienza, a superare momenti critici, sconfitte, infortuni, focalizzandosi sulle risorse residue e sviluppando fiducia e pazienza con esercizi anche di respirazione e rilassamento. Lo psicologo aiuta l’atleta a focalizzarsi, centrarsi, concentrarsi sull’allenamento o sulla gara per avere tutto sotto controllo, per fidarsi di se stessi, per cercare di entrare ina situazione di flow.
Di seguito alcune testimonianze in risposta a mie domande, riportate nel libro Sogni olimpici.
Elena Vallortigara (C.S. Carabinieri), altista con la misura di 2,02 m, stabilita ai London Anniversary Games 2018, detiene la seconda prestazione italiana di sempre nel salto in alto femminile, alle spalle della primatista Antonietta Di Martino che ha saltato 2,04 il 9 febbraio 2011. Il19 luglio 2022 conquista la medaglia di bronzo ai campionati del mondo di atletica leggera a Eugene con la misura di 2,00 m.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Lo ritengo utile soprattutto per atleti poco introspettivi, che possono potenziare le loro abilità mentali e quindi le loro performances ma più in generale per tutti, come confronto e risorsa per superare problemi che inevitabilmente si presentano. Ritengo che l’aspetto mentale sia una ‘fetta della torta’ che rappresenta la prestazione, così come lo è la preparazione fisica, il benessere fisico (alimentazione, fisioterapia…) a cui deve essere posta la giusta attenzione, né più né meno degli altri elementi che la determinano. Credo che il supporto di uno psicologo possa essere utile a ogni atleta per qualsiasi aspetto e in ogni fase di preparazione/gara”.
Noemi Batki, tuffatrice dall'estate 2007 entra a far parte del gruppo sportivo E.I.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Lo ritengo fondamentale, soprattutto perché spesso tendiamo a reprimere emozioni ed eventi per non dover averci a che fare nell’immediato, non volendo disperdere le energie. Ma queste emozioni andranno rielaborate affinché possiamo sentirci meglio, e spesso una persona esterna che se ne intende del nostro lavoro ma non è direttamente coinvolta è l’ideale”.
A volte l’atleta ha bisogno di accettare, riconoscere, elaborare, superare situazioni e momenti difficili e lavorare con sensazioni ed emozioni spiacevoli quali rabbia, senso di colpa, sfiducia, incomprensione, demotivazione.
Yadisleidy Pedroso González, ostacolista del C.S. Aereonautica Militare. Ha detenuto il record italiano dei 400 metri ostacoli con il tempo di 54"54, ottenuto il 18 maggio 2013 durante lo Shanghai Golden Grand Prix, seconda tappa della Diamond League 2013, poi battuto da Ayomide Folorunso il 20 luglio 2022 a Eugene con 54"34; detiene la migliore prestazione mondiale dei 200 metri ostacoli con il tempo di 24"8, stabilito da italiana il 6 aprile 2013 a Caserta.
Ha vinto 5 titoli italiani assoluti sui 400 m ostacoli (2013, 2014, 2015, 2017 e 2018). Ha rappresentato l’Italia nel 2014 agli Europei a Zurigo, nel 2015 ai Mondiali a Pechino, nel 2016 Giochi olimpici di Rio de Janeiro, nel 2017 ai Mondiali di Londra, nel 2018 ai Giochi del Mediterraneo a Tarragona prendendo l’oro ai 400 m hs 55”40 e agli Europei di Berlino.
Potrebbe essere utile lo psicologo dello sport? In che modo e in quali fasi? “Sì, potrebbe essere utile, soprattutto prima di una gara importante ma ancora di più possono essere fondamentali nei casi di infortuni seri nel quale l’atleta magari pensa di non poter essere più forte come prima.”
Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? “Quest’anno voglio riuscire a mettermi in condizioni per poter partecipare alle olimpiadi, è il mio sogno più grande; realizzato la partecipazione al campionato mondiale l’anno scorso!
A volte crisi o infortuni possono destabilizzare o demotivare l’atleta e quindi un supporto di persone di riferimento o professionisti nel campo mentale possono aiutare a superare tali periodi e a trovare risorse nell’atleta per andare comunque avanti o anche saper aspettare accentando la situazione che può essere solo provvisoria.
Michael Piccolruaz, arrampicatore Fiamme Oro, partecipa ai Campionati mondiali a Tokyo, e arriva in finale al 19° posto.
Prossimi obiettivi? Sogni realizzati e da realizzare? “L’obiettivo più vicino e importante è la qualificazione per gli Olimpiadi di Tokyo. Partecipare a un evento di questa dimensione sarebbe un sogno realizzato.”
Bella sfida la partecipazione a un olimpiadi che prevede un grande impegno e la pianificazione appropriata degli impegni che prevedono test e gare che possano permettere di poter emergere e farsi selezionare in tempo.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Non ho mai avuto da che fare con il doping. La mia motivazione è di migliorare e arrivare ai massimi delle mie capacità allenando il mio corpo e la mia mente nel miglior modo possibile, assolutamente senza dover prendere qualunque tipo di sostanza o metodo illegale.”
Per eccellere ci vuole una mente sana e non offuscata da sostanze che confondono prima di tutto se stessi nel comprendere il proprio valore e le proprie possibilità di cavarsela e poi confondono gli altri sia avversari che giudici, quindi meglio stare alla larga.
Marta Menegatti, beach volley, ha preso parte ai Giochi olimpici di Londra 2012 dove si è classificata in quinta posizione. Nel 2016 Ha partecipato alle olimpiadi di Rio de Janeiro, classificandosi nona insieme a Laura Giombini. Nel luglio 2018, riprende l’attività agonistica con la sua compagna Orsi Toth, a caccia della nuova qualifica olimpica di Tokyo, che ottiene durante il world tour del 2021.
Come hai scelto il tuo sport? “Nell’estate del 2009 decisi di passare al beach-volley lasciando definitivamente l’indoor con convinzione nonostante io avvertissi una certa preoccupazione nei miei genitori a riguardo. Lasciai la pallavolo per un sogno: la qualifica ai giochi olimpici di Londra. (Si rivelò decisamente la scelta giusta!)”.
Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? “Il mio obiettivo a breve termine è godermi al massimo l’Olimpiade mentre il sogno da realizzare è portare a casa una medaglia!”.
La pratica di uno sport richiede uno stile di vita molto sano soprattutto se si pratica a livello professionistico dove bisogna essere in forma e curare ogni dettaglio per star bene e cercare di ottenere la miglior performance. I genitori indirizzano, si preoccupano e sono apprensivi ma gli atleti sviluppano da subito consapevolezza delle proprie risorse, caratteristiche, qualità, capacità e sanno come fare e cosa fare per cercare di trasformare sogni in realtà.
Pietro Camporesi, canoista italiano, Aeronautica Militare nel 2012 ha partecipato ai Giochi della XXX Olimpiade di Londra nella categoria C-2 in equipaggio con Niccolò Ferrari. Si sono fermati alle semifinali dopo essere finiti 13^ nelle qualifiche.
Sogni realizzati e da realizzare? “Obiettivi a breve termine la coppa del mondo e gli italiani assoluti di settembre, a medio termine preparare al meglio la stagione 2017, e a lungo termine ottenere una qualifica olimpica. Ho realizzato il sogno di partecipare a un’olimpiade e fare l’atleta come lavoro, da realizzare è ritornare ai giochi olimpici ed ottenere una medaglia”.
Hai rischiato di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliare il doping? “No mai, consiglierei di lasciarne perdere qualsiasi forma, perché prima di tutto si imbroglierebbe sé stessi (che per quanto mi riguarda è la cosa peggiore) sapendo di non essere riusciti a raggiungere i propri obiettivi con le proprie forze”.
È importante riuscire a stare sulla retta via rispettando le regole ma soprattutto se stessi e gli altri e cercare di ottenere i migliori risultati con propri meriti per poterne gioire liberamente e serenamente.
Martina Centofanti, ginnasta, membro della nazionale di ginnastica ritmica dell'Italia dal 2014.è una delle 5 farfalle azzurre che hanno vinto la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, insieme ad Alessia Maurelli, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean. Nel 2016 entra a far parte del Centro Sportivo dell’Aeronautica Militare.
Prossimi obiettivi a breve, medio e lungo termine? Sogni realizzati e da realizzare? “L’obiettivo più grande ora è l’olimpiade, cercare di fare quello per cui abbiamo lavorato duramente finora ed è ovviamente il mio sogno più grande che si è realizzato e mi ritengo davvero fortunata e onorata e felicissima in quanto so che l’olimpiade è il sogno di ogni atleta e un’esperienza che rimarrà sempre nel mio cuore”
Oxana Corso, atleta paralimpica, specializzata nella velocità. Ha partecipato alle Paralimpiadi di Londra 2012, vincendo due medaglie d'argento, 100 e 200 metri categoria T35. Dal 1º febbraio 2014 Oxana entra ufficialmente nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Nel 2016 partecipa alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro conquistando un 5º posto sui 100 metri e la 4ª posizione sui 200 metri. Nel 2021 ha preso parte ai Giochi paralimpici di Tokyo, dove si è classificata ottava nei 100 metri piani T35 e nei 200 metri piani T35.
Prossimi obiettivi? Sogni da realizzare? “Il prossimo obbiettivo ovviamente è la partecipazione alle Paralimpiadi di Tokyo 2020. Il sogno poter agguantare un posto sul podio, podio che è stato mancato nelle Paralimpiadi di Rio 2016.”
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “No assolutamente, perché sono molto attenta! Chi pratica sport a livello agonistici è soggetto a controllo anti doping anche a sorpresa. Incorrere nel doping è molto facile anche involontariamente, ci sono pomate, spray o medicinali di cui alcuni molto commercializzati, che contengono piccole sostanze che nello sport rientrano nelle liste di quelle vietare, per questo ogni volta che si prende un farmaco bisogna essere attenti a leggere la composizione e le sostanze che contiene. Il doping in primis è un reato, cercare di vincere una competizione con l’aiuto di sostanze proibite significa non essere se stessi e non poter dire di avercela fatta con le proprie forze. Usare il doping non aiuta la prestazione, fa sì che essa sia falsa e senza valore. Lo sport è bello perché è pulito e puoi goderti il risultato di ogni allenamento, non bisogna cercare scorciatoie perché non ti renderà mai fero di te stesso.”
Ringrazio Oxana per il suo messaggio molto esplicativo e articolato per prevenire l’utilizzo del doping che è uno strumento scorretto per raggiungere la performance e malsano per la salute dell’individuo e per la disciplina sportiva.
Giovanni Gualdi, maratoneta. Vanta otto presenze nella Nazionale di atletica leggera dell'Italia collezionate dal 2001 al 2008. Si laurea campione italiano di maratona con il tempo di 2h14'01, giungendo al traguardo 8º assoluto nella Maratona di Torino. Corre per le Fiamme Gialle. Ha partecipato ai Campionati europei di corsa campestre 2006, nei quali la nazionale italiana si è classificata quinta nella classifica a squadre.
Quali sono i prossimi obiettivi e sogni che hai realizzato e da realizzare? “Sarebbe stato bello fare le olimpiadi ma purtroppo il treno è passato, il mio sogno sarebbe un giorno poter fare qualche km di corsa con le mie figlie”.
Il talento è la base da cui partire, poi ci vuole passione, applicazione, costanza e il lavoro mentale è fondamentarle per ritrovare motivazioni, per crederci ogni giorno, per concentrarsi e focalizzarsi quotidianamente in ogni allenamento e gara. Per reggere pressioni, per elaborare sensazioni ed emozioni, per accettare situazioni, per riprendere da infortuni e sconfitte, per entrare nel flow durante gare sperimentando padronanza e sicurezza.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Sì… ma con me quel discorso non attacca, quello che ho fatto è per quello che valevo... io dormo e ho voluto dormire sereno.”
Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Che bisogna riuscire a farcela con i propri mezzi e senza aiuti che potrebbero un giorno nuocere a se stessi ed ai propri cari e non solo a livello di salute.”
Il prezzo del doping è carissimo prima e dopo, ti annulla come persona, come atleta, diventa un cancro difficile da debellare, lo porti sempre con te, non riesci a nasconderlo
Luca Cagnati, corsa in montagna, ha debuttato in Nazionale assoluta nel 2013. Poi nel 2014 ha chiuso al settimo posto nei Campionati Europei.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Nel mio caso no, non ho mai fatto uso di sostanze proibite, né mi hanno mai proposto di farlo ma chi dice che in certi sport “minori” non esiste il doping è un ipocrita secondo me, il fenomeno del doping c’è in tutti gli sport, dal primo all’ultimo, in tutte le categorie di atleti, dall’amatore al professionista. Il mio messaggio per sconsigliare il doping è: doparsi fa male alla salute, perché è come drogarsi, ma soprattutto sei un perdente, un imbroglione, uno scorretto.”
Purtroppo c’è sempre qualcuno che confonde lo sport con potere e soldi, o qualcuno che può avere una personalità fragile e cascare nell’illusione che il doping possa essere un aiutino a costo zero dal punto di vista del benessere fisico e mentale, chi ci casca poi conosce il prezzo che ha pagato in termini di salute e di visibilità oscurata dalla sua condotta disdicevole.
Alberto Busnari, ginnasta, Aeronautica Militare. Ha partecipato alle Olimpiadi di Sydney 2000, Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012. Detiene, con Louis Smith, il Guinness World Record del maggior numero di movimenti Tomas realizzati in un minuto (durante la trasmissione di Canale 5 “Lo Show dei Record”, ha realizzato 50 movimenti Tomas (mulinelli a gambe divaricate) al cavallo con maniglie in un solo minuto di tempo).
Hai rischiato di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “No, mai avuto casi di doping in carriera. Consiglio semplicemente di provare a dare il meglio di se stessi tutti i giorni, dagli allenamenti alle gare, per quello che si ha dentro, e che si diventi un campione o meno l’importante è sapere e essere consapevoli di aver dato tutto quello che si ha, così qualsiasi risultato positivo o negativo che si ottiene lo si prende e lo si porta a casa senza che ci siano mai dei rimpianti.”
È importante essere sempre pronti a cavalcare l’onda del cambiamento con le risorse residue, rimodulando i propri obiettivi momentaneamente, con fiducia e riprendendo un passo alla volta senza fretta.
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/sogni-olimpici-matteo-simone-9791259943088.html
Fonte notizia
ilsentieroalternativo.blogspot.com 2022 01 recensione-del-libro-sogni-olmpici.html