Gianfranco Pastore, un uomo un impegno nel vero senso della parola, guardia giurata integerrimo nel suo operato. Gianfranco, nasce a Barletta, angelo protettore di fatto, visto che, mise a repentaglio la propria vita, per salvare da una rapina un anziano vittima della malavita. Il povero anziano, dopo aver prelevato del danaro nella banca di Barletta, veniva assalito e derubato, nel frangente Gianfranco Pastore, senza esitar un istante essendo nelle vicinanze e udendo la supplica d’aiuto, andò in primis a soccorrere il malcapitato, dopo fermò il gaglioffo, e insieme recuperò la somma sottratta all’anziano. Poche volte, si scrive di gesti così encomiabili, che dovrebbero essere d’insegnamento per un comportamento civile nella nostra società. Tale atto, eroico, non è rimasto nell’oblio, dando a Gianfranco Pastore il giusto riconoscimento, che spetta per chi impavido offre un gesto così nobile. Quindi, gli è stato assegnato “l’Onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”, a firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nonché altri encomi come membro d’onore Cavaliere per la Fondazione Internazionale Papa Clemente XI inter Tirana Albania, oltre ad altri encomi sempre per la brillante veste di guardia giurata nell’esplicare altri atti eroici, rimanendo ferito a sprezzo della propria vita, alla benemerenza assegnata a Barletta nel Comune alla presenza del: Prefetto, del Sindaco e altre alte cariche istituzionali, come persona eccelsa di alto valore.
Dopo questa piccola ed esaustiva presentazione, che era d’obbligo per presentarla, non posso che essere onorato di poter scrivere di un personaggio come lei.
1) Signor Cavaliere Pastore, da dove nasce questa passione o missione nel campo della giustizia per la tutela della società?
Nasce da una passione e dedizione per il lavoro come guardia giurata. Nella mia famiglia, il dovere civile e di giustizia è una nostra prerogativa, mio fratello ex Poliziotto Penitenziario, quindi prerogativa di famiglia sempre nelle forze dell’orine, come i miei figli attualmente!
2) Il suo lavoro quanto prende della sua vita, e come viene esplicato oggi giorno?
Parto alle cinque di mattina col il mio servizio giornaliero, pregno di pericoli, e prego sempre chi da lassù vigila su di noi, di poter tornare a casa dai miei cari. Lavoro da sei anni e tre mesi a Bologna, poiché dove lavoravo prima han dovuto chiudere. La vita che svolgo professionalmente è una passione, un amore incondizionato, altrimenti non lo avrei svolto, tutto ciò che intraprendiamo secondo il mio pensiero dovrebbe essere svolto in tale modo.
3) Cosa si sentirebbe di dire a un giovane, che vedendo il suo slancio vorrebbe percorrere la sua stessa strada?
Mi sentirei di dire sicuramente, di cambiare lavoro, perentoriamente, perché è un lavoro pericoloso, al quale viene dato poca tutela per il lavoratore in tutti i sensi. Specie a livello remunerativo, se contiamo che al massimo si porta a casa nel migliore dei modi uno stipendio, che non supera i mille e cinquecento euro. Sono trent’anni che svolgo questo lavoro, dal ‘93 con passione con amore, e come dico sempre ciò non potrebbe realizzarsi senza un grande intento di motivazione interiore.
4) Secondo lei, quanto è cresciuto l’impatto del degrado delinquenziale, della nostra società in seno alla mancanza di valori etici e morali?
Oggi giorno il rischio, nel mio campo lavorativo si è triplicato, purtroppo si vedono un susseguirsi di atti delinquenziali sempre più efferati, basti pensare nelle stazioni ecc., sono la bellezza di dieci anni che lo sto constando sulla mia pelle, una trasformazione radicale in negativo della nostra società e prego sempre Dio che la coscienza umana prevalga.
5) Un’Onorificenza, che non si dà tutti giorni la sua, visto il suo alto valore espresso a sprezzo della propria vita per aiutare una persona indifesa, quale emozione le ha dato riceverla?
Mi sono commosso molto, perché molte son state le onorificenze datemi, anche in Comune Barletta, i quali han dovuto raccogliere molte relazioni, come: quelle in cui ho salvato molte persone da rapine, dato aiuto nel mio lavoro al primo cittadino ecc., ma non voglio dilungarmi perché sono una persona umile e penso che tutto ciò che fatto sino a d oggi sia giusto per il dovere che dovrebbe essere insito in ognuno di noi.
6) Ai posteri, questo ricordo come verrà narrato da lei negli anni a venire?
Sicuramente, rimarranno nella memoria per un insegnamento, del quale sono fiero di poter continuare con i miei figli, che sono la mia vita, visto che ho un figlio che lavora già da dieci anni nella polizia ed un altro forse entrerà nei carabinieri, sono encomi che son stati meritati non sono un eroe, sono solo un uomo che dà il massimo aiutando le persone.
7) Ultima battuta di domande, cosa si sente di dare come messaggio finale di quest’intervista ai giovani, salutandola e ringraziandola per il tempo dedicatoci.
Ragazzi, date senso al valore civico e morale, perché sarete voi, che porterete avanti la nostra società, non lasciatevi fuorviare da ciò che è negativo e delinquenziale. Mi ritengo un uomo normale, che mette avanti a se il bene altrui, quindi posso consigliare questo ai nostri giovani come messaggio finale.
Ufficio Stampa & Produzioni MP di Salvo De Vita.
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