Per me lo sport è un'ottima scuola di vita
Matteo SIMONE
Da diversi anni conosco Giuseppe Mangione, un carissimo amico e un fortissimo atleta, conosciuto prima attraverso i social e poi personalmente incontrato in qualche gara e insieme abbiamo realizzato anche una grande opera dal titolo L’ultramaratoneta di Corato.
Di seguito, approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ciao Giuseppe come sta andando quest’anno atletico? Buongiorno caro Matteo, beh devo dire che l’anno atletico procede meravigliosamente bene nonostante la tarda età e il ginocchio sinistro che ogni tanto mi tormenta. A ottobre ho conquistato il titolo di Campione Regionale M60 di maratona a Locorotondo.
Sempre in gioco Giuseppe in gare classiche su strada di 10km ma anche ultramaratone ottenendo sempre ottimi risultati e riuscendo anche a vincere titoli italiani di categoria.
Cosa hai ancora in programma entro fine anno? Entro fine anno se tutto va bene e Dio mi dà la salute: domenica 30 ottobre 6 ore di Lucera Campionato Italiano; poi dovrebbe esserci la 8 ore di Barletta a dicembre, una città che amo molto; e poi un mio desiderio, visto che mi cimento discretamente e mi diverto tanto anche su tutte le altre distanze, chiudere in bellezza vincendo la categoria M60 al Trofeo Terra di Bari, gare di 10 km e per ora sono primo M60 in classifica.
Sempre pronto a partecipare a gare per divertirsi ma anche per essere competitivo cercando di andare a podio assoluto o di categoria. Tra le prossime sue gare imminenti la 6 ore di Lucera che si svolgerà la prossima domenica 30 ottobre che sarà valida quale Campionato Italiano e la prima 8 ore di Barletta, città a cui è molto legato avendo corso per alcuni anni con la Barletta Sportiva.
Cosa ti spinge a essere competitivo oltre i 60 anni? Essere competitivo dopo i 60 anni è come ritrovare una seconda gioventù, sempre con rispetto per la salute e in proporzione all’età, scoprire nuove emozioni, nuovi stimoli e nuovi limiti.
Giuseppe è un esempio per tanti che dimostra che si è sempre in tempo per fare sport sia per benessere ma anche con competitività per cercare di ottenere risultati prestigiosi a coronamento di periodi di allenamento finalizzati.
Come sei cambiato nel tempo? Nel tempo credo di essere rimasto sempre me stesso, magari solo un po' più diffidente dopo alcuni episodi spiacevoli, nella vita non si smette mai di imparare. Ho sempre rispetto, umiltà ed educazione ovviamente verso chi lo merita.
Prossimi progetti, sfide, obiettivi, sogni? Beh, nei miei prossimi progetti ce ne sarebbe il più importante ed è giusto una sfida con me stesso, scoprire ancora i miei limiti, l’anno prossimo in Italia, precisamente a Policoro, si disputerà il Campionato del Mondo della 6 giorni di corsa ed è la distanza più lunga che io abbia mai fatto, mi manca solo la Spartathlon dove sai bene bisogna avere dei requisiti per iscriversi e io sono in regola e poi la 9 Colli Runnig. Tutte le altre distanze le ho corse tutte a cominciare dai 1500 mt in pista disputati quest'anno ai Campionati Italiani FIDAL a staffetta con la Riccardi Pedone. La 6 giorni era un mio sogno nel cassetto e visto che l'anno prossimo sarà Campionato del Mondo in Italia quale occasione migliore, il mio obbiettivo primario è arrivare al sesto giorno ancora in piedi.
Grande sfida per Giuseppe partecipare a un Campionato del Mondo di 6 giorni di corsa, lui che è competitivo dal mezzofondo per la sua categoria di età ma ha corso anche ultramaratone superiori alle 24 ore, superiori ai 200km.
Per quanto riguarda il mezzofondo, Giuseppe ha partecipato ai Campionati Italiani a staffetta mt 1500 su pista a Salerno il 22 Maggio 2022, ottenendo il secondo posto Categoria M60 con gli amici di squadra “Pedone-Riccardi Bisceglie”: Sabino Gadaleta, Antonio Peragine e Mauro Grande.
Per quanto riguarda le ultramaratone, Giuseppe ha partecipato a una gara di 2 giorni totalizzando 250,635 km il 9-11 giugno 2016 alla 48 ore del Pantano.
Chi ti sostiene in questi impegni e progetti atletici? Se parliamo di sostegno economico, beh è da tre anni che corro e difendo orgogliosamente i colori della grande “Riccardi Pedone Bisceglie” con presidente storico Gianpaolo Graziani che nei grandi appuntamenti sostiene me e gli altri economicamente e anche nel vestiario annuale.
Ti senti un riferimento per altri runner, maratoneti e ultrarunner? Come riferimento ad altri ultrarunner non so ma spero di sì, quel che è certo è che con la mia modesta esperienza, a chi lo merita, cerco di dare sempre buoni consigli. È molto importante essere buon esempio per i più giovani perché per me lo sport è un'ottima scuola di vita.
In effetti lo sport aiuta ad avere consapevolezza delle proprie potenzialità capacità, risorse personali, caratteristiche e aiuta a definire obiettivi sfidanti, a prepararsi per mettersi in gioco in sfide e progetti.
Ti ispiri a qualcuno? Di grandi atleti nella storia ne ammiro tanti, italiani e stranieri, ma chi mi ha sempre ispirato di più guardando vecchi video di sue gare e la sua storia, la sua straordinaria forza e capacità di sofferenza fino alla fine della gara e la sopportazione di carichi di allenamento incredibili con i suoi famosi 60x400 mt, uno straordinario grandissimo Emil Zatopek. Qualche anno fa, dai 55 ai 59 anni, presi esempio da quelle sedute di ripetute in maniera industriale, certo non sono mai riuscito a farne 60 di 400 mt ma devo dire la verità 40 sono arrivato, sedute che mi hanno ripagato molto riuscendo in tarda età a vincere con oltre 71 km alcune 6 ore, vedi Campobasso (c'eri anche tu se non sbaglio); a 58 anni a siglare il record italiano M55 all' aperto sulla 100 miglia con 18h40’, la 24 ore di Lavello, la 6 ore di Castellaneta Marina e penso mi sfugga qualcuna, ma non disdegnando mai mezze maratone, 10 km e maratone. Il tutto non definendomi mai, dico mai, un fuoriclasse ma semplicemente un amatore in salute che riesce ad assorbire carichi di lavoro molto duri ma credimi molto divertendomi, ecco la mia ispirazione il grande Emil. Ora ovviamente, dopo i 60 anni ho ridimensionato di parecchio i carichi e ascolto molto il mio fisico ma continuo sempre a divertirmi con questa meravigliosa specialità, la corsa a piedi semplicemente e sempre su tutte le distanze, dalla categoria M50 fino a ora ho conquistato i miei piccoli obbiettivi: 23 titoli italiani di categoria IUTA e FIDAL di cui 2 assoluti, Campobasso in pista 6 ore e 100 miglia Policoro, grazie infinite caro Matteo.
Per ottenere grandi risultati bisogna avere una grande passione e motivazione che portano a impegnarsi in grandi allenamenti duri e faticosi ispirati da altri atleti che in passato hanno dimostrato carattere ottenendo performance straordinarie.
Si fa quel che si può e Giuseppe è riuscito ad allenarsi duramente dimostrando di valere in gare importanti, ottenendo titoli e podi sia della sua categoria di età di appartenenza sia in classifiche come per esempio a Campobasso dove il 6 ottobre 2018 ho potuto apprezzare la tattica di gara di Giuseppe partendo dalle retrovie, come posizione in classifica, man mano ha avanzato con costanza e progressione andando a vincere una gara importante.
Interviste a Giuseppe sono riportate nei libri:
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”, edito da Edizioni Psiconline.
“Cosa spinge le persone a fare sport?”, edito da Aracne Editrice.
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html
Fonte notizia
ilsentieroalternativo.blogspot.com 2022 10 giuseppe-mangione-lanno-atletico.html