Fino a oggi non mi è mai passata la voglia di "rialzarmi"
Matteo Simone
Tra le medaglie conquistate agli Europei di Atletica Leggera, andati in scena dal 15 al 21 agosto 2022 a Monaco di Baviera a Monaco (Germania), c’è anche un bronzo femminile staffetta 4 x 100 con il crono di 42″84.
Staffetta composta da Zaynab Dosso (11″51), Dalia Kaddari (10″46), Anna Bongiorni (10″51) e Alessia Pavese (10″36), precedute solamente da Germania (42″34) e Polonia (42″61, record nazionale).
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Anna, attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? Non mi ci sono ancora sentita; tendo a essere una persona umile (a volte questo nello sport non è un pregio) e, nonostante tante belle medaglie a livello internazionale, penso di essere ancora lontana dalla mia idea di "campionessa".
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente l'olimpiade di Tokyo 2020. Correre una delle mie migliori prestazioni nei 100 mt e qualificarmi nella semifinale olimpica, fare il record italiano con le ragazze della 4×100 (a un soffio dalla finale), assistere dal vivo a due ori olimpici conseguiti da due miei carissimi amici sono state emozioni fortissime che porterò nel mio cuore per sempre. Un altro momento importante è stato durante la qualificazione per l'olimpiade quando con le ragazze della 4×100 siamo entrate nella finale dei mondiali di Doha 2019 a seguito di un momento difficile per tutte e quattro e quindi è stato un risultato insperato e inaspettato.
Alle Olimpiadi di Tokyo 2020, Anna Bongiornii il 30 luglio 2021 supera le batterie dei 100 m arrivando 3^ con il crono di 11’35 e accede alle semifinali che ha corso il giorno successivo in 11"38 classificandosi all’8° posto e non accede alla finale.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Il mio percorso nello sport potrei definirlo una montagna russa. Tanti alti, tante soddisfazioni, tante medaglie, tanti successi ma anche tanti bassi, tanti infortuni, tante "cadute". La cosa bella è che però fino a oggi non mi è mai passata la voglia di "rialzarmi" e questa penso sia la cosa più importante e quella che alla fine ha fatto la differenza.
Una parola o una frase che ti aiuta nei momenti difficili? Never Give up.
Lo sport contempla tanta passione, motivazione, impegno, determinazione, costanza, fiducia. Dietro lo sport c’è un mondo fatto di fatica, impegno, obiettivi, risultati, gioie, soddisfazioni ma anche periodi dove ci possono essere sconfitte, delusioni, infortuni e lì bisogna saperci stare, saper lavorare per affrontare, gestire, superare, qualsiasi situazione più o meno difficile, da soli o con l’aiuto di parenti, amici, colleghi, professionisti.
Dalle parole di Anna emerge tanta resilienza per continuare a fare sport ad altissimi livelli, non mollando nonostante periodi di difficoltà, disagio, crisi e continuando a portare avanti progetti, piani, mete e obiettivi sempre sfidanti anche se difficili ma non impossibili che portano a raccogliere risultati prestigiosi e medagli a livello nazione e internazionale.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? Molti fattori: per andare forte devo essere io in primis convinta di poterlo fare e per avere questa convinzione devo avere delle certezze che provengono dalle mie sensazioni mentre corro e dai tempi delle prove in allenamento. Importante è anche la convinzione che le persone che amo di più credano in me: la mia famiglia, il mio ragazzo, i miei allenatori.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, Covid? Serve una grandissima forza di volontà e delle persone intorno che abbiano la forza e il coraggio di sostenerti sempre, anche e soprattutto quando le cose non vanno bene.
Le parole di Anna sono molto belle e utilissime per capire cosa c’è dietro una prestazione eccellente e cioè in primis la consapevolezza di chi si è e come si è, la voglia di far bene, la disposizione a impegnarsi fortemente e crederci sempre con elevata fiducia nelle proprie possibilità, capacità, risorse personali, caratteristiche, avvalendosi del sostegno di familiari, amici e soprattutto allenatori che conoscono bene l’atleta e sanno come tirare fuori risultati prestigiosi, coinvolgendo e stimolando contest e allenamenti proficui e produttivi.
Un'esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare? Alla fine del 2014 ero sul punto di smettere e chiudere la mia carriera agonistica. In quel momento grazie e soprattutto al mio gruppo sportivo, i Carabinieri, ho trovato il modo per uscire da un tunnel difficile e oggi eccomi qua dopo una quindicina di nazionali assolute, una semifinale olimpica. Se ripenso a quel momento così difficile mi faccio forza in ogni occasione.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? Che sono molto più forte mentalmente di quanto pensassi.
Può succedere nella vita di trovarsi a un bivio, in una situazione difficile dove non si vedono soluzioni ma a volte queste situazioni diventano opportunità di crescita post traumatica, se si riesce a venirne fuori si ha voglia di prendere in mano le redini della propria vita e diventare protagonisti della propria esistenza impegnandosi con fiducia e portando avanti progetti sempre più ambiziosi, rafforzandosi nel carattere e nella personalità, grazie allo sport che risulta essere maestro di vita.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? Fino a qualche anno fa, complice anche il fatto che ho deciso di portare avanti anche l'università, le mie conoscenze l'hanno sempre ritenuto un hobby e solo recentemente si sono accorti che si tratta di un vero e proprio lavoro a tempo pieno. La mia famiglia ha sempre capito anche perché anche mio padre è stato professionista nell'atletica proprio come me.
Un messaggio per invogliare uomini, donne e ragazzi a praticare sport? Lo sport è scuola di vita e non è una frase fatta: ti insegna il rispetto per l'avversario, ti insegna ad affrontare le avversità, a stringere amicizie, a viaggiare e ad organizzare al meglio le giornate. Lo sport ti fa stare bene.
Quali capacità, risorse, caratteristiche possiedi nel tuo sport? Sicuramente ho la genetica dalla mia parte visto che anche mio padre ha avuto una lunga carriera sportiva e anche lui ha partecipato alle olimpiadi nel 1984. Credo poi di essere abbastanza brava ad ascoltare e seguire i consigli e le correzioni di chi mi allena.
E’ sempre difficile capire cosa si vuole fare di se stessi nella propria vita considerando proprie predisposizioni, caratteristiche, attitudini e a volte bisogna considerare sempre un piano B da utilizzare quando qualcosa non va secondo i propri piani. Sport e studio sembrano essere un’accoppiata vincente, si cresce con teoria e pratica approfondendo aspetti che interessano e capendo cosa si vuole e si può fare nel presente, nel futuro prossimo possibilmente affiancati e sostenuti da familiari e amici.
Giovanni Bongiorni, papà di Anna, è ex velocista. Tra il 1976 e il 1986 ha collezionato 35 maglie azzurre, ha ottenuto un 4º posto nella finale con la staffetta 4×100 metri alle Olimpiadi di Los Angeles 1984. Campione italiano dei 200 metri piani nel 1981.
Attualmente professore presso la facoltà di Scienze Motorie dell'Università di Pisa e di Educazione Fisica all'Istituto Tecnico Industriale "Leonardo da Vinci" di Pisa.
Vanta i seguenti Record nazionali Seniores: Staffetta 4×200 metri: 1'21"10 (Cagliari, 29 settembre 1983) (Stefano Tilli, Carlo Simionato, Giovanni Bongiorni, Pietro Mennea), Staffetta 4×400 metri: 3'01"37 (Stoccarda, 31 agosto 1986) (Giovanni Bongiorni, Vito Petrella, Mauro Zuliani, Roberto Ribaud), Staffetta 4×200 metri indoor: 1'22"32 (Torino, 11 febbraio 1984) (Pierfrancesco Pavoni, Stefano Tilli, Giovanni Bongiorni, Carlo Simionato).
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? È uno sport molto intenso dal punto di vista fisico, portiamo spesso il nostro corpo al limite e di conseguenza siamo frequentemente esposti a infortuni di vario tipo e di varia entità. È anche uno degli sport praticati in più nazioni al mondo e, soprattutto nella velocità, che è la mia disciplina, è davvero difficile emergere.
Per quali aspetti e fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Non posso parlare di un'esperienza personale perché non ho mai lavorato con uno psicologo sportivo, però confrontandomi con molti miei colleghi, penso che possa essere una bella figura di accompagnamento nella carriera di un atleta, sia per aiutarlo ad affrontare i ‘momenti no’, sia per aiutarlo a trovare la concentrazione giusta al momento giusto. La maggior parte delle discipline dell'atletica si svolgono in un breve lasso di tempo e si è da soli (a differenza di una partita di un qualsiasi sport di squadra) e c'è pochissimo spazio per gli errori. Penso che lo psicologo possa aiutare l'atleta a essere presente e concentrato ‘qui e ora’.
Mi piace l’affermazione di Anna: “Penso che lo psicologo possa aiutare l'atleta a essere presente e concentrato ‘qui ed ora’. In effetti nella mente dell’atleta ci sono tanti pensieri, dubbi che a volte ostacolano la concentrazione e la focalizzazione nei momenti importanti come può essere il pre-gara, la posizione sui blocchi di partenza, l’attenzione allo start, a se stessi, agli avversari. La figura dello psicologo potrebbe aiutare l’atleta ad avere ben chiaro gli obiettivi sfidanti del momento focalizzandosi proprio in quel momento e cercando di mettere da parte ogni distrazione collegandosi con il corpo e con la mente, con ogni sensazione corporea compreso il proprio respiro per essere esplosivi e avere un’ottima tenuta di gara.
Il titolo di un mio libro è O.R.A. Obiettivi Risorse e Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport.
Ti ispiri a qualcuno? Miei idoli sportivi sono sempre state due fantastiche donne: Allyson Felix e Ivet Lalova, due donne forti e indipendenti con un talento enorme.
Allyson Michelle Felix è una velocista statunitense, detentrice del record mondiale delle staffette 4×100 m e 4×400 m mista. Vincitrice di 11 medaglie olimpiche, di cui 7 d'oro, 3 d'argento e 1 di bronzo, è la donna con il maggior numero di medaglie e di medaglie d'oro olimpiche nell'atletica leggera e l'atleta più vincente in assoluto ai campionati mondiali con 13 ori, 3 argenti e 2 bronzi.
Ivet Lalova-Collio è una velocista bulgara. In carriera si è laureata campionessa europea dei 100 metri piani a Helsinki 2012 e campionessa europea indoor dei 200 metri piani a Madrid 2005. Nel 2004 si è classificata 4ª nei 100 metri piani ai Giochi olimpici di Atene 2004. È sposata con il velocista italiano Simone Collio.
Prossimi obiettivi? Noi atleti siamo molto scaramantici in questo. Quest'anno è ricco di importanti manifestazioni internazionali: ci saranno i campionati mondiali in Oregon e i campionati europei di Monaco, due appuntamenti importanti e ravvicinati.
Nel 2022, in finale ai Mondiali negli Stati Uniti, a Eugene in Oregon, nella staffetta 4×100 m (Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana), si classificano all’8° posto con nuovo record italiano: 42.71.
I Campionati Europei di Atletica si svolgeranno a Monaco di Baviera tra il 15 e il 21 agosto.
Quali sono gli ingredienti del successo? Non so se questo possa valere per tutti gli atleti ma per me l'ingrediente è stato unico: la serenità.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? Direi un bel mix di emozioni: ansia, adrenalina, gioia, felicità, volontà, divertimento, cattiveria e qualche volta delusione.
Un fiume di pensieri, sensazioni, emozioni, allenamenti, preparazione, incertezze. Un obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo dettaglio. Incontri, confronti, tensioni, pressioni. Una parte importante di vita, esperienze uniche, dense, forti, intense. Paure, insicurezze, consapevolezze.
Matteo SIMONE380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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Fonte notizia
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