Pollenzo, 10 febbraio 2022 – Organizzare le reti oncologiche secondo il concetto di Hub & Spoke, e soprattutto portare il più vicino possibile alla dimora del paziente una terapia non tossica e complessa in ambito oncologico, è fondamentale perché dobbiamo sempre ricordarci che non tutti i pazienti affetti da tumore possono fare chilometri e chilometri per recarsi in ospedale ad effettuare la terapia. Terapie utili e anche salvavita, terapie palliative e che, in qualche modo, curino il tumore ma che possano essere effettuate non in ospedale, bensì vicino al domicilio del paziente, è uno dei presupposti fondamentali per l’implementazione dell’oncologia territoriale. Oltre a questo, i malati di tumore possono essere seguiti con follow-up all’interno del territorio e anche la componente nutrizionale con i dietologi e dietisti può essere effettuata a livello territoriale, così come storicamente sono effettuate le terapie palliative, psico oncologia compresa.
Il modello della “Casa della salute” di Piacenza è l’esempio virtuoso di come assistenza, cura e ricerca arrivino al domicilio del malato oncologico. È stato presentato durante la Winter School 2022 di Pollenzo, organizzata da Motore Sanità, in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, evento di alto profilo in ambito sanitario, promosso e divulgato da Mondosanità e da Dentro la Salute, nella sessione “Esperienza di oncologia territoriale: innovazione organizzativa e tecnologica” da Luigi Cavanna, Direttore Dipartimento di Oncologia-Ematologia, Azienda USL di Piacenza e Presidente CIPOMO.
Con il razionale di portare l’assistenza, la cura e anche la ricerca clinica oncologica in sedi vicino al domicilio dei pazienti, nella realtà di Piacenza è stata istituita da circa 20 anni un’organizzazione che prevede che gli oncologi si spostino dall’ospedale capoluogo in 3 ospedali di prossimità e dal 2016 anche presso una casa della salute situata in un’ampia vallata priva di ospedali pubblici. In questo modo i trattamenti antitumorali, le visite, le terapie di supporto vengono attuate in strutture vicino alla residenza del malato.
“Le prescrizioni vengono eseguite per via informatizzata che consente la completa tracciabilità, i farmaci sono preparati presso l’Unità di farmaci antiblastici dell’ospedale di Piacenza e inviati con mezzi dell’ASL presso le sedi periferiche – spiega Cavanna -. I primi risultati dell’attività della Casa della Salute sono stati pubblicati sulla rivista recenti progressi in medicina nel 2018. A dicembre 2021 sono stati pubblicati sulla stessa rivista i risultati su 1.339 pazienti oncologici in trattamento attivo seguiti negli ultimi 4 anni sul territorio secondo questo modello”.