Brusciano, Ricordo di Emanuele Esposito partigiano bruscianese in Piemonte. (Scritto da Antonio Castaldo)
Nella giornata di venerdì 15 Novembre 2013, per il 70esimo Anniversario degli avvenimenti bellici dell’anno 1943, che interessarono anche Brusciano, il sociologo e giornalista Antonio Castaldo, presentava presso la Scuola “Dante Alighieri” diretta dal Prof. Luigi Gesuele, il suo lavoro di ricerca intitolato: “I Bombardamenti del 1943. Il Sacrificio di Brusciano”, per IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali; Grafica di Antonio De Marco; Stampa presso Cangianografica, Volla, Napoli, 2013. La pubblicazione dell’opera, le cui copie vennero date in omaggio ai cittadini, alle associazioni e alle scuole, fu resa possibile grazie al sostegno della Pro Loco di Brusciano, presieduta da Sebastiano Piccolo, alla collaborazione del Direttore del periodico “L’Ambasciatore”, Francesco Martignetti, e al Patrocinio del Comune di Brusciano, allora retto dal Sindaco, Avv. Giuseppe Romano.
Nel ricordare ognuna delle vittime civile di quei bombardamenti, vennero anche riportati i nomi dei caduti militari della Seconda Guerra Mondiale e raccolte, nella stesa ricerca sociale, alcune testimonianze rese negli anni precedenti dai protagonisti ancora viventi e oggi purtroppo non lo sono più, ma resta per tutti loro il grato ricordo e per tutti quanti i caduti, civili e militari, l’onorata memoria. L’autore riportava i nomi e cognomi dei 27 civili bruscianesi caduti sotto i bombardamenti del 30 maggio, del 21 giugno e del 17 settembre del 1943, quest’ultimo fece più morti in Via Padula fra cui una giovane mamma con i suoi tre bambini: Addolorata Melli 36 anni, sposata con Agostino Romano, aventi come figli, morti con lei, Domenico di 13, Salvatore di 4 e Rosa di 2 anni di età.
Dopo l’Armistizio dell’Otto Settembre 1943, fra i militari che scelsero la via della Resistenza vi fu Domenico Travaglino (Brusciano 3.5.1922-15.2.2006) come riportato nella testimonianza raccolta da Antonio Castaldo e resa dallo stesso militare paracadutista. Un destino da prigionieri presso i tedeschi, deportato in Polonia, toccò a Raffaele Piccolo (Brusciano 23.6.1924-19.8.2012) e comunque tornato a casa a fine guerra. Uno soldato mai fatto prigioniero, fra i pochi tornati in Italia dal Fronte Russo, ma vissuto nel paradossale mancato riconoscimento di una pensione per reduce di guerra, fu Francesco Ruggiero (Brusciano 13.11.1922-23.4.2008). Mentre fra i più sfortunati vi fu il giovane militare Francesco Iannelli (Brusciano-11.8.1922-Germania 20.1.1945) morto in un campo di concentramento e sepolto nel Cimitero Militare Italiano d’Onore di Amburgo. Una diversa scelta di vita e di campo fu fatta da altro bruscianese, il Tenente dei Bersaglieri, Luigi Sodano (Brusciano 2.3.1919-Gallicano, Lucca 11.2.1945) il quale aderì alla Repubblica di Salò e per essa trovò la morte in Toscana per ferite riportate in uno scontro a fuoco con gli Alleati.
A queste figure storiche, il sociologo e giornalista Antonio Castaldo di IESUS, Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali, aggiunge una nuova testimonianza: «Grazie all’Architetto Luigi Romano sono venuto a conoscenza di un altro militare italiano, nativo di Brusciano che all’epoca partecipò alla Resistenza: Emanuele Esposito, classe 1920, Sottotenente dell’Aviazione. Riporto qui di seguito, per quanti, scettici o interessati, volessero verificare o approfondire, uno stralcio della pubblicazione storica, indicando fonte, autore ed Enti promotori, ringraziando vivamente Luigi Romano attento appassionato e studioso di storia locale a Brusciano». Nell’opera di ricerca “Meridionali e Resistenza, Il contributo del Sud alla Lotta di Liberazione in Piemonte 1943-1945”, a cura di Claudio Dellavalle, patrocinata dal Consiglio Regionale del Piemonte; dal Comitato della Regione Piemonte per l’affermazione dei valori della Resistenza e dei principi della Costituzione Repubblicana; dall’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti” stampata nel 2013, Ideazione grafica e stampa Impremix, nelle pagine 19 e 20 leggiamo: «Tra i militari sbandati c’era il sottotenente di fanteria Carlo Gasparro, nato a Vibo Valentia il 4 novembre 1920, destinato a diventare, con il nome di battaglia “Spartano”, il comandante della piazza di Vercelli nei giorni successivi alla Liberazione, dal 26 aprile al 9 maggio 1945. […]. Morì nel 1996. Con Spartano entrarono a far parte del comando della 50° Brigata da cui sarebbe nata la XII Divisione Garibaldi “Nedo”, Elio De Domenico (Aiace) e Emanuele Esposito (Sbarazzino). Il primo, sottotenente di artiglieria, era nato a Palmi (RC) il 22 luglio 1921 ed era compagno di studi di Spartano alla facoltà di Il sottotenente Carlo Gasparro. Dopo aver organizzato il servizio di intendenza divisionale, era stato nominato vicecomandante della 110 Brigata; il secondo era nato a Brusciano (NA) il 3 gennaio 1920 ed era sottotenente di aviazione, residente a Castellammare di Stabia (NA); terminò l’esperienza resistenziale come capo di stato maggiore della 110 Brigata Garibaldi “Elio Fontanella” (Lince)».
Da un riscontro fatto da Antonio Castaldo presso l’archivio del Comune di Brusciano, nei Registri degli Atti di Nascita, risulta questo: a Brusciano nell’abitazione di Via Semmola, alle 16.30 del giorno 3 gennaio dell’anno 1920, nasceva Esposito Emanuele Salvatore, come dichiarato dal padre Esposito Guglielmo, 30 anni, insegnante, sposato con Russo Maria. Dichiarazione resa presso la Casa Comunale, il 5 gennaio 1920, Sindaco Terracciano Luigi, Testimoni Longo Giuseppe, impiegato e Teresi Nicola, pensionato. Esposito Emanuele Salvatore moriva a Gragnano il 23 gennaio 1996. I Partigiani, “Sbarazzino” e “Spartano”, condivisero così anche l’anno della loro morte. Nella prospettiva di costituire un circolo ANPI locale, lunedì 18 ottobre 2021, presso la sede dell’Associazione “Fare Perbene”, in Via Cucca a Brusciano, ci sarà un incontro con il Segretario di zona, Ing. Giovanni Notaro dell’ANPI di Nola.
IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali-Brusciano NA