Ho girato il mondo: Australia, Cina, Sudafrica, Alaska, Stati Uniti, ecc.
http://www.psicologiadellosport.net
Un grande Elvino Gennari, classe ’46, che continua ancora a correre con la Pol. Unione 90, le sue parole alcuni anni fa: “Tre fratelli vincono una maratona in 2h35'24'', che tu sappia ci sono stati altri casi simili? Sono 44 anni che corro, ho fatto 31 100ķm, 20 volte sul podio con 10 vittorie, 200 Maratone, ho girato il mondo: Australia, Cina, Sudafrica, Alaska, Stati Uniti, ecc. ecc.”
In effetti l’8 Aprile 1985 i 3 fratelli Gennari vinsero la maratona di Rio Saliceto arrivando insieme, mano nella mano, con il crono di 2h35’24”: Elvino e Loris nati il 16 gennaio 1946 avevano 39 anni, e il più giovane Pietro nato il 24 settembre 1955 aveva 30 anni. Mentre Gloria Gessi vinse la prova femminile in 3h19’17”.
https://more.arrs.run/race/119318
Chi sono i fratelli Gennari? Specialisti della 100km
Italiani conosciuti al mondo e temuti per essere vincenti in sport di endurance, per essere uomini duri che non hanno paura del terreno di gara, non hanno paura delle condizioni atmosferiche, non hanno paura degli avversari, uomini che si preparano oltre l’attività lavorativa e partono per destinazioni ignote per scoprire nuove sfide da affrontare e tornare a casa arricchiti, soddisfatti, sportivamente ma anche culturalmente per aver conosciuto nuovi mondi, nuove culture.
Tanti aneddoti, tante vittorie e piazzamenti importanti nelle gare più prestigiose sia in Italia che all’Estero ma anche qualche sconfitta, soprattutto alla 100km del Passatore dove nel ’76, ’77 e ’78 Elvino arriva in seconda posizione per tre volte consecutive dietro Vito Melito che vinse per tre volte consecutive. Loris si classifica al secondo posto nel 1981 sempre dietro Vito Melito. Nel 1985 Pietro arriva al secondo posto dietro Fausto Coletti. Sempre alla 100km del Passatore, nel 1981 e nel 1984 Elvino si classifica al terzo posto mentre Loris ottiene due terzi posti nel 1978 e nel 1980.
Il 1977 sembrava essere l’anno giusto per Elvino che al passaggio al 100°km era al comando e fece anche la miglior prestazione al mondo con il crono di 6h20’35” ma l’ultimo chilometro fu sorpassato da Vito Melito che bissò la vittoria dell’anno precedente. Quell’anno tre atleti conclusero la gara di 107 chilometri sotto le 7 ore: Vito Melito 6h50’02”, Elvino Gennari 2’10” e Paolinelli Olimoio 8’10” mentre la prima donna fu Maria Tazzari in 11h43’56”.
Interessante la descrizione del giornalista Renato Cavina in un suo articolo del 28 maggio 1977: “A San Cassiano nuovo colpo di scena. Gennari scavalca sia Melito sia Paolinelli e a Brisighella è primo con un margine di 5’23” su Melito e di 9’13” su Paolinelli. Al km 100, Gennari stabilisce il nuovo record mondiale sulla distanza di 6h20’35” e precede ancora Melito di 4’06” poi l’incredibile crollo dell’atleta di San Felice sul Panaro e il successo di Melito davanti a ottomila persone assiepate in piazza del popolo.”
L’anno ’80 Loris ed Elvino arrivano rispettivamente in terza e quarta posizione al Passatore, mentre il 1981 ancora una vittoria di Vito Melito e a seguire Loris ed Elvino Gennari. Il 1984 Elvinio e Pietro Gennari si classificano rispettivamente al terzo e quarto posto. Nel 1985 Pietro ed Elvino Gennari si classificano rispettivamente al secondo e quarto posto.
Ai tempi d’oggi è il tassinaro di Roma Giorgio Calcaterra che è agli onori della gloria con il suo strapotere di campione incontrastato soprattutto sulla distanza di 100km vincendo per 12 volte consecutive la 100km del passatore da Firenze a Faenza e pluricampione al mondo.
Insomma l’Italia può vantare dei campioni del passato e dei campioni attuali, importante e renderne merito e fare in modo che le loro esperienze siano di insegnamento alle nuove leve trasmettendo il messaggio che la fatica permette di sperimentare successo e fiducia in se stessi, incrementando l’autoefficacia.
La fatica, l’impegno, la determinazione permettono di superare anche momenti di sconforto quando subisci una sconfitta o un infortunio ma si può sviluppare la resilienza e andare avanti cavalcando l’onda del cambiamento, apprendendo dall’esperienza.
I fratelli Gennari hanno gareggiato anche fuori dall’Italia con ottimi risultati. Elvinio ha vinto la “6ème Les 100 km de Millau (FRA)” nel 1977 con il crono di 6h51’00” precedendo di 24 minuti il secondo arrivato Jean-Louis Baudet 7h15’00”. Nel 1978 alla “Suomi-juoksu 100 km”, Hartola (FIN), Elvino e Loris arrivarono insieme con lo stesso crono di 6h53’01” dietro al vincitore Donald A. Ritchie 6h18’00”.
I fratelli Gennari diventano una leggenda, soprattutto il più forte Elvino, il recordman della 100km, colui che ha stabilito la miglior prestazione al mondo di 6h20’, colui che ha vinto la “Torino – Saint Vincent” (98km) in 6h17’.
Interessanti le parole di Giovanni Bergese nel suo articolo del 2 maggio 1977: “Al traguardo a chi gli propone una doccia o un massaggio, ha risposto ‘Devo sgranchirmi le gambe, non posso stare fermo’ Poi si informa ‘Che tempo ho fatto?’ Saputolo ha un grosso rammarico ‘Sarebbe stato record del mondo se fossero stati 100 chilometri’.”
Elvino definito un guerriero perché nello sport di endurance, nella ultramaratona si lotta con se stessi, con le eventuali crisi, con gli avversari, con tutto ciò che può succedere durante tante ore di gara. E quando si torna alla vita ordinaria quotidiana non spaventa più niente, si va avanti sempre con il sorriso. Le sfide portate a termine si trasformano in sensazioni ed emozioni che si attaccano al corpo come tatuaggi indelebili per ricordarti che sei un guerriero, un lottatore, un vincente.
L’esperienza sia in modo diretto, partecipando ad alcune gare, sia attraverso testimonianze da parte di atleti mi ha permesso di scrivere alcuni libri che segnalo di seguito.
Ultramaratoneti e gare estreme.
Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Il testo consente di calarsi nella realtà degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore ed al contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate estreme e impossibili.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta.
Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance. È fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra. Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=397&controller=product
Cosa spinge le persone a fare sport?
Prefazione di Isa Magli
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788825528275
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
http://www.aracneeditrice.it/pdf/9788825528275.pdf
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida
Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente. Editore: Psiconline
In commercio dal: 13 giugno 2019
La Resilienza e l'Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo. Il termine Resilienza deriva dalla metallurgia; indica la proprietà di un materiale di resistere a stress, ossia a sollecitazioni e urti, riprendendo la sua forma o posizione iniziale, così come le persone resilienti possono affrontare efficacemente momenti o periodi di stress o disagio. Così come avviene negli sport di endurance, resistere e andare avanti, lottare con il tempo cronologico e atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni; a volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a rinunciare. Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l'autoefficacia personale nell'ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l'ultracorsa diventa una palestra di vita. Si impara a valutare che per ogni problema c'è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze. La pratica dell'ultramaratona permette di conoscere e scoprire delle risorse interne, che in situazioni ordinarie sono insospettabili. L'adattamento graduale a situazioni di estremo stress psicofisico permette di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per superare eventuali crisi lungo il duro percorso
Matteo SIMONE3804337230- 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Blog: http://ilsentieroalternativo.blogspot.it/
Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
Fonte notizia
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