Venezia e la Battaglia di Lepanto

Nel XVI secolo si svolse uno dei combattimenti più importanti della storia: la Battaglia di Lepanto, in cui la flotta cristiana sconfisse la flotta musulmana.

               

L’importante scontro navale avvenne il 7 ottobre del 1571, ed ebbe inizio a causa dell’assedio da parte dei turchi della città veneziana di Famagosta situata sull’isola di Cipro, difesa in tutti i modi dalla guarnigione locale comandata da Marcantonio Bragadin e Astorre II Baglioni.
Lo scontro avvenne quindi tra flotte musulmane dell’impero ottomano e quelle cristiane della Lega Santa.
La Repubblica di Venezia e l’impero spagnolo erano le principali potenze, dato che la lega era finanziata da Filippo II di Spagna, mentre Venezia rappresentava la forza che dava il contributo navale.
Infatti la metà delle navi proveniva dalla Repubblica di Venezia, l’altra metà era composta dalle galee dell’impero spagnolo, della Repubblica di Genova, dello Stato Pontificio, del Ducato di Savoia, dei Cavalieri di Malta, del Granducato di Toscana, del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca (che partecipò all'armamento delle galee genovesi), del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova.
A partire quindi dal luglio del 1571, si incontrarono le flotte alleate; nei primi giorni di settembre la flotta della Lega si riunì nel porto siciliano al comando di Don Giovanni.
Si trattava di 209 galere e sei galeazze veneziane, ovvero galee esclusivamente da guerra, costruite a Venezia dal XV secolo.
Le galeazze, rispetto alle galee erano più grandi,lunghe fino a 50 metri, con 32 remi per lato e munite di cannoni.
La forza dei cristiani era dovuta alle affidabilissime artiglierie, provenienti dalle fonderie germaniche, che assicuravano maggiore penetrazione e precisione, di qualità nettamente superiore a quelle turche.
Le resistenti protezioni europee garantivano la salvezza dai dardi islamici e permettevano liberamente ogni tipo di movimento.
Per quanto riguarda l'attrezzatura offensiva, gli occidentali utilizzavano balestre ed archibugi per il combattimento a distanza, mentre per il corpo a corpo si servivano di alabarde, asce, spiedi e spade a lama larga.
Confrontando gli armamenti cristiani con l'antiquata attrezzatura turca (la cui peculiare arma da distanza era rappresentata dall'arco composito), si possono facilmente immaginare le motivazioni della schiacciante disfatta per la flotta della "Sublime Porta".
La battaglia di Lepanto fu infatti la prima grande vittoria di un'armata cristiana occidentale contro l'Impero ottomano.
Il marchese Ascanio della Corgna, sovrano di Castiglione del Lago nel 1563, generale dell’esercito pontificio e consigliere di Don Giovanni d'Austria fu nominato capo delle forze europee per opporsi alla ormai inevitabile invasione turca.
Il Consiglio della Lega Cristiana lo nominò Maestro di Campo Generale delle Fanteria, e fu Ascanio, a decidere l'uscita in mare, stilare il piano della battaglia e l'ordine preciso della disposizione delle navi cristiane.

Venezia Biennale Architettura Battaglia Lepanto Storia Arte Luca Filipponi

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