Brusciano, Un ricordo di Carla Fracci nel giorno della morte (Scritto da Antonio Castaldo)
Anche da Brusciano si esprime un pensiero di cordoglio alla famiglia Menegatti-Fracci, per la morte della ballerina Carla Fracci la quale il prossimo 20 agosto avrebbe compiuto 84 anni. E’ scomparsa il 27 maggio 2021 l’etoile internazionale nella città dove nasce con umili origini ed il papà Luigi, tranviere e la mamma Santina Rocca, operaia, con i loro fruttuosi sacrifici sempre a sostenerla ed incoraggiarla. A Milano studia alla scuola di ballo dall’età di dieci anni presso il Teatro alla Scala dove si diploma nel 1954, due anni dopo è ballerina solista e nel 1958 ne diventa prima ballerina. Nei due decenni tra gli anni 50 e 70 del Novecento, fuori dall’Italia, milita in varie compagnie straniere: in Inghilterra, al London Festival Ballet e al Royal Ballet; in Germania allo Stutttgart Ballet: in USA all’American Ballet Theatre.
Per quanto riguarda l’Italia, Carla Fracci è stata spesso a Napoli ed è proprio il Teatro San Carlo che l’ha festeggiata per il suo ottantesimo compleanno, durante la programmata rassegna "Autunno Danza", dei giorni 26 e 27 ottobre 2016. Nel Massimo Partenopeo la Fracci è stata protagonista di tanti memorabili balletti: dalla “Signora delle camelie” a “Giselle”, nel 1982; da “Giulietta e Romeo” 1987, all’omaggio a Nijinsky, del 1989 e quindi all’opera di Eduardo De Filippo, nel 1996 e 2000 come in “Filumena Marturano” che, dopo le storiche attrici eduardiane, Titina De Filippo e Regina Bianchi, l’ha interpretata coreograficamente con Luigi Ferrone (una scheggia visiva è sul web all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=0CXOkFJC3Q0 ). Fino all’ultima attiva produzione, quella del 2013 “Das Marienleben- Sogno annunciazione vita di Maria”, di Beppe Menegatti, con la coreografia di Luc Bouy.
Sposata nel 1964 con il regista Beppe Menegatti con il quale ha avuto un figlio, Francesco, Carla Fracci è stata impegnata anche nella politica, come Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze, dal 2009 al 2014 ed è stata ambasciatrice dell’Expo 2015. Onorificenze e vari riconoscimenti le vengono resi. Il 2 giugno 1983 è Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; il 25 febbraio del 2000, ottiene la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte; il 20 ottobre 2003, di iniziativa del Presidente della Repubblica, diventa Dama di Gran Croce dell’Ordine della Repubblica Italiana; nel 2018 ottiene il Premio Nazionale Toson d’Oro di Vespasiano Gonzaga ed il 19 settembre 2020 il Senato della Repubblica Italiana le assegna il premio alla carriera.
Il sociologo Antonio Castaldo, nel rendere omaggio alla Memoria di Carla Fracci, dai trascorsi teatrali ricorda «l’emozione di aver condiviso, da comparsa come confratello francescano di Fra’ Lorenzo, lo spazio scenico sulle tavole del San Carlo con l’immensa ballerina Carla Fracci e Gheorghe Iancu nel balletto di Sergej S. Prokof’ev “Romeo e Giulietta” tratto dalla tragedia di W. Shakespeare. La coreografia era di Roberto Fascilla e la regia di Beppe Menegatti, marito dell’étoile. Ci fu un momento speciale di amicizia e familiarità quando portai un dolce da casa, una “Pastiera di riso” per la delizia della conventicola tersicorea, fatto da mia mamma, Rosa Di Maio, il cui ventesimo anniversario della morte ricorreva lo scorso 25 maggio. E nei miei pensieri rivolgo gratitudine e riconoscenza a queste due grandi donne».
Carla Fracci così ci rappresentava la forza ed i valori della sua arte e della sua vita: «Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quand’ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili».
IESUS Istituto Europeo di Scienze Umane e Sociali - Brusciano NA