Nel cuore del verde, ai confini della provincia di Caserta per poi passare a quella di Isernia, sulla antica strada statale 85 venafrana che da Napoli, percorrendo l’autostrada del Sole ed uscendo a Caianello porta a raggiungere la cittadina di Venafro e di seguito posti molto frequentati, non solo dai napoletani, come Roccaraso tipica località di neve del cento-sud dello stivale, a pochi Km. da questa uscita dell’A1 e ben collegata con la stazione ferroviaria a qualche Km. di distanza, si erge “Tenuta D’Ausilio” a Vairano Patenora. L’origine di questa struttura risale al 1612 ed è quello che era l’unico casolare su una strada che all’epoca, ma anche per tantissimi anni dopo, prima di arricchirsi e fra l’altro neppure tanto di strutture ed abitazioni moderne, rappresentava la possibilità del fermarsi per un riposo nel corso di un viaggio che in tanti affrontavano magari da Napoli o altro luogo per raggiungere la località sciistica molisana. Questo casolare ha vissuto la storia perché situato in un territorio che ebbe presenze dell’uomo già dall’età del bronzo (XVIII-XI a.C.) e che poi si sono sempre più rafforzate di popolo, con un alternarsi di personaggi come l’imperatore Federico II nel 1229, Carlo D’Angiò nel 1272 e tanti altri personaggi storici. Si pensa, infatti, che sia stato anche riferimento per un riposo nel percorso fatto dai soldati di Napoleone e dai militanti di Giuseppe Garibaldi ed i militari di Re Vittorio Emanuele II, che proprio nel vicino bivio di Taverna della Catena svolsero l’incontro storico risorgimentale. Di certo è che prima il nonno e poi il papà di Gennaro D’Ausilio, attuale proprietario di questo rudere nato nel 1612 e da lui trasformato in “Tenuta D’Ausilio” nel 1018, inaugurata dopo una lunga ristrutturazione avvenuta dopo l’acquisto effettuato nel 2007 sono state persone che per motivi di lavoro hanno soggiornato e vissuto in questa struttura. Gennaro ci racconta: ”papà Raffaele, ma ancor prima mio nonno, erano commercianti di animali: maiali, agnelli e pecore ed io avevo 10 anni ed andavo con lui, nel periodo subito dopo la guerra, con il cavallo da Giugliano di Napoli, dove eravamo residenti come anche tuttora lo sono con la mia famiglia, fino a Roccaraso dove acquistavano pecore e capretti che a parte la prelibatezza che questo tipo di bestiame pascolato nel Molise possiede, potevano anche acquistare per i pezzi molto bassi che venivano applicati alle vendite molte volte forzate a causa del forte freddo che poteva procurare la morte degli animali e che quindi per scongiurarne il pericolo venivano svenduti. Nel percorso a metà strada esisteva questa struttura in pietra che era l’unica possibilità, in assoluta mancante presenza di altro nella lunga strada da percorrere, denominata taverna ‘O Pagliarone di Vairano Patenora che proponeva anche mangiare povero tipo trippa ed altro, ma principalmente era utile per la necessaria sosta di riposo nel lungo viaggio di un giorno di andata ed uno per il rientro. Ogni 10 /15 giorni venivamo a prendere con il cavallo ed “o roie rote” (carro dell’epoca a due ruote) 10/12 pecore ed agnelli che io legavo al carro. Un giorno, correva l’anno 2003, un amico mi disse che aveva una trattativa in corso per una specie di villa in vendita in provincia di Caserta fronte strada statale ed io che sono stato sempre un appassionato di agricoltura e sognatore del possedere anche una struttura nel verde gli chiesi di poterla visionare. Nell’aprire i portone per entrare in quello che era un rudere abbandonato da oltre 50 anni, trovai a terra una luccicante moneta da 2€, che fu per me un presagio ed una spinta ben augurante ad affermare che tenevo ad acquistare la tenuta. L’amico, mi disse che esisteva già una trattativa già in corso con altri, ma che se questa non avesse avuto buon fine, si sarebbe adoperato per soddisfare il mio desiderio. Cosa che avvenne e il giudice Zanone di Campobasso, che era l’allora proprietario, prese informazioni su di me e vista la positività di venderla ad una persona per bene, realizzammo il passaggio di proprietà. Fu il più bel sogno della mia vita per i ricordi di famiglia rimasti che avrei potuto rivivere. Dato che per il passaggio di proprietà occorrevano parecchi soldi nel 2003, mi iscrissi ai coltivatori diretti ed in questo terreno per il quale avevo realizzato il compromesso creai un frutteto per la produzione anche di mele pesche ed altro che veniva e tuttora vengono portati alla cooperativa agricola per la vendita”. Gennaro D’Ausilio continua dicendo: “Io per un lungo periodo di tempo ho continuato il lavoro paterno di commercio animali che però in tempi più recenti trasportavo con camion che nel 1970 acquistai a Piacenza andando a prenderlo con il treno e iniziai a venire a prendere gli animali con questo mezzo, poi nel ‘75 volli iniziare la compra – vendita di camion che ogni settimana andavo a prendere dal nord. Questa attività ebbe successo, portandomi verso il ’77 a concretizzare l’apertura di un autosalone nel mio paese d’origine. Gli introiti, insieme a tanti altri sacrifici, mi portarono ad accumulare il denaro per realizzare l’atto di acquisto nel 2007 e mi diedero la possibilità di prendere il volo anche per la ristrutturazione della tenuta di Vairano”. Dopo l’acquisto del bene rappresentante qualcosa di simbolico, ma mezzo diroccato dalle stanze alle stalle dove si abbeveravano i cavalli, al grande spazio di campagna circostante completamente abbandonata, Gennaro affidò il lavoro di restauro ad un bravo architetto di Torino che, come da lui riferitoci, è anche autore di ristrutturazioni di famose ville in Italia ed all’estero come quella di Angela Merkel in Germania. E’ sorta così l’incantevole “Tenuta D’Ausilio”, qualcosa che immerso nel verde di “Terra di Lavoro”, rappresenta il simbolo dell’accoglienza ed ospitalità che la famiglia D’Ausilio, rappresentata da Anna Migliaccio, moglie di Gennaro e dai figli Angela, Teresa, Stefania e Raffaele intendono offrire per fare apprezzare il nostro territorio campano dando la possibilità di svariate forme di accoglienza da quella alberghiera a quella ristorativa per eventi d’ogni genere. La presenza di tutta la famiglia D’Ausilio, che costantemente si portano sul posto per verificare il buon andamento dell’azienda è supportato dal validissimo lavoro del direttore che i D’Ausilio hanno voluto identificare nel nome del maître Dario Duro, che ricopre l’incarico di Fiduciario della sezione Napoli – Campania dell’AMIRA (Associazione Maître Italiani Ristoranti & Alberghi), oltre ad aver ottenuto dall’ANDI (Associazione Nazionale Doc Italy) il riconoscimento di Ambasciatore dell’Accoglienza in Campania. Il 19 giugno 2018, dopo una ristrutturazione durata 5 anni, venne inaugurata “Tenuta D’Ausilio” che vanta 12 camere molto belle e ciascuna di esse permette di accogliere la clientela che intende soggiornare con ogni confort, climatizzazione, tv satellitare, ricco buffet di breakfast e altro come i piatti tipici rivisitati secondo le più moderne tecniche di cottura. Tenuta D’Ausilio, offre quattro luminose, molto belle, eleganti ed accoglienti sale, una grande cucina per soddisfare al meglio eventi vari, la possibilità di ospitare circa 300 coperti che possono ampliarsi a circa 500 aggiungendo gli spazi esterni vanto della struttura, un grande parcheggio auto, tanto verde, ulivi , piante di frutta e fiori e reperti storici e non, alternantisi fra gli ospitali giardini e che fra giochi d’acqua e luci offrono suggestive sensazioni di piacere al di sotto di un particolare e bellissimo grande gazebo in ferro opera della ristrutturazione fatta con grande arte nei minimi particolari rifacentesi all’epoca novecentesca. Tutte prerogative che costituiscono la possibilità di regalare un momento di vita indimenticabile a chi sceglie questo posto per un evento sia esso un matrimonio, comunione, cresima, festa li laurea, ricevimenti e convention o qualsiasi altra manifestazione anche congressuale o convegnistica. Gennaro ci dice ancora: “il Covid ci ha fermati per un anno dopo che avevamo ottenuto grandi successi di presenze nel nostro primo anno di vita di <Tenuta D’Ausilio>, ma io e la mia famiglia siamo pronti a ripartire alla grande ed ho intenzione, se tutto va per il meglio e ci liberiamo al più presto delle restrizioni imposteci dal governo a causa della pandemia, di realizzare un ampliamento del numero di camere, una grande piscina ed un interessante centro benessere, allargando anche gli spazi di verde. Questo perché la tenuta possiede ancora tanti altri ettari di terra, molti dei quali ora dedicati alla coltivazione di frutta, ed io tengo ad un maggior sviluppo e visibilità positiva del territorio, cosa che le banche che mi conoscono apprezzano e sono disponibili ad offrirmi finanziamenti occorrenti per realizzare queste opere”.
Giuseppe De Girolamo