CARINARO. Rievocare la tradizione in un viaggio salato nell’antichità. E’ questa la grande avventura abbracciata dal mastro fornaio Domenico Fioretti, che ha vinto la sua ennesima sfida con il “Casatiello Figliato”, simbolo della natività, richiamante, nella sua profondità, la famiglia nella sua accezione più intima e condivisa. La specialità, che in quel di Pignataro Maggiore, con la classica “Pizza Figliata”, ha costruito la sua fama indiscussa, è stata scelta da Fioretti come sprono alla ripartenza, alla rinascita dalla ceneri in cui è caduta l’umanità intera con il COVID-19. D’altronde le eccellenza si fondono sin dall’impasto con una scelta accurata degli ingredienti: farine di Grano Nostrum di “Caputo - Il Mulino di Napoli” e salumi dei Mazzoni di Bellanca Salumi.
“Ho approfondito ogni aspetto del casatiello figliato, ritrovandoli pienamente in quell’amore e in quel calore umano che solo la famiglia sa donare ad ogni suo componente - ha affermato Fioretti -. E’ come se avessi rivissuto quegli attimi dell’infanzia in cui si sta tutti insieme intorno ad una tavola e la spensieratezza la fa da padrone. Insomma, la mia ricetta della felicità”.
Il casatiello figliato sposa ogni periodo dell’anno, anche se diventa un “must” nel periodo pasquale. D’altronde, le radici di questo particolarissimo prodotto affondano nel passato, o meglio nell’idillio del paradiso agreste: “Tutti gli ingredienti portanti sono figli della terra, tesori incontrastati che dominavano le tavole dei nostri nonni - ha detto il mastro fornaio direttamente dalla sede di via Casignano 23, in Carinaro -. Un esempio concreto è l’immancabile salsiccia del Pezzentiello del Volturno, composta al 70% da carne ed al 30% da cotenna. Un piacere che vale davvero la pena di provare perché unico nel suo genere. Vi aspettiamo”.
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